Peste suina, la Valle d’Aosta ancora indenne ma intensifica i controlli

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Seppur ancora indenne dalla malattia, la Valle d'Aosta ha deciso di intensificare i controlli per prevenire un contagio da peste suina sul proprio territorio. Lo ha comunicato ieri, venerdì 26 maggio, l’Assessorato regionale della Sanità, «alla luce dell'evoluzione della situazione epidemiologica a più di un anno dal rilevamento del virus sul territorio continentale». Attualmente la peste suina è presente in Piemonte, Liguria, Lazio, Calabria e Campania. «In particolare - si legge in una nota - il fronte della malattia in Piemonte e Liguria è in lenta, ma progressiva espansione sui versanti est ed ovest delle zone di infezione primarie». In base all'ordinanza 2/2023 sono state modificate le misure di eradicazione, controllo e prevenzione della malattia da applicarsi nelle zone infette, nelle zone di restrizione e in quelle confinanti: la Valle d'Aosta è al momento indenne e sono state messe a punto delle strategie per limitarne l'ingresso. In dettaglio il Corpo forestale della Valle d'Aosta, con il supporto dei cacciatori formati, è impegnato nel monitoraggio del territorio attraverso la ricerca attiva delle carcasse di cinghiale e le operazioni di depopolamento della specie. Anche i servizi veterinari dell'Usl hanno intensificato i controlli della biosicurezza negli allevamenti di suini e cinghiali. Inoltre, l'Istituto Zooprofilattico effettua le analisi per la ricerca del virus in tutte le carcasse di cinghiali e di suini rinvenuti morti. Tutte queste operazioni di monitoraggio e controllo vengono effettuate anche nel Parco del Mont Avic e nel Parco del Gran Paradiso.

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