Le «terapie forestali» strumento di riconnessione dell’uomo all’ambiente naturale: la ricerca
Inquinamento, estinzione di specie rare, presenza di microplastiche nei cibi, alluvioni, siccità sono alcune delle manifestazioni legate all’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale che stanno generando disagio e preoccupazione crescenti.
Sta diventando sempre più evidente che due ambiti solitamente affrontati separatamente - cambiamento climatico, perdita di biodiversità, da una parte, e diffusione di malattie croniche, crescita del disagio esistenziale, dall’altra - sono tra loro strettamente correlati.
Quali strumenti possono essere utilizzati per affrontare queste problematiche? Questo è il tema al centro della riflessione del team di ricercatori ed esperti che si sono riuniti mercoledì scorso, 24 maggio, in una giornata di studio organizzata dal centro GREEN dell’Università della Valle d’Aosta con il patrocinio del Parco del Gran Paradiso. Hanno partecipato alla giornata di studio rappresentanti del Parco del Gran Paradiso, del Parco nazionale dell’Abruzzo, dell’Ordine dei medici della Valle d’Aosta, dell’ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente), dell’Arpa Valle d’Aosta, della Fondazione Montagna sicura, di Slow Medicine, di Ecopsiché, della Rete TeFFIt e della Maison des Anciens Remèdes.
Nel corso del workshop sono state esplorate le «terapie forestali» quali strumento di riconnessione dell’uomo all’ambiente naturale e pratiche di promozione della salute tanto efficaci quanto accessibili e pertanto capaci di rispondere sia ai bisogni di medici e pazienti sia a problemi emergenti dei servizi sociosanitari. Per garantire la loro efficacia, necessitano tuttavia di competenze specifiche dei medici prescrittori e degli operatori professionali che le applicano oltre che di ambienti forestali adatti. Durante la giornata di studio è stata presentata una panoramica delle competenze necessarie, affinché i medici possano offrire ai loro pazienti e agli operatori del territorio le indicazioni e controindicazioni utili alla loro attuazione.
Il contributo di esperti in Ecopsicologia e «terapie forestali» ha consentito di verificare le opportunità offerte da queste pratiche e gli eventuali limiti.