Evitare gli sprechi e aumentare la produzione da fonti rinnovabili

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Evitare gli sprechi riducendo del 12 per cento gli attuali consumi di energia. Aumentare del 12 per cento la produzione locale da fonti energetiche rinnovabili. Ridurre del 34 per cento le emissioni di gas climalteranti entro il 2030. Sono i 3 principali obiettivi del Piano energetico ambientale regionale (Pear) 2030 che è stato presentato nella serata di lunedì scorso, 22 maggio, nella sala della Bcc Valdostana di piazza Arco d'Augusto, ad Aosta. Il Piano - che fino al 22 giugno è sottoposto alla Valutazione ambientale strategica, con la possibilità da parte di tutti i cittadini di consultarlo e avanzare delle osservazioni - si divide in 4 assi che riguardano la riduzione dei consumi, l'aumento delle fonti energetiche rinnovabili con produzione locale, le reti e le infrastrutture e le persone.

La riduzione dei consumi «è il primo passo», afferma Chiara Bertolin del Coa Energia di Finaosta. Le azioni per farvi fronte sono tante e vanno dal settore edilizio, ai settori dell'industria e dell'agricoltura fino ai trasporti. Tra queste vi sono gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e di ottimizzazione dell'illuminazione pubblica, con la pubblica amministrazione in prima linea a dare il buon esempio; la costruzione di edifici a energia quasi zero, con un fabbisogno energetico molto basso o nullo, adottando tutte le più moderne soluzioni presenti sul mercato; gli interventi su involucro, sistemi impiantistici, illuminazione, processi produttivi e mezzi d'opera, per quanto riguarda le aziende, ricorrendo all'idrogeno nei settori hard-to-abate; la riduzione della necessità di utilizzo del veicolo privato, la sostituzione di circa 15mila mezzi, privati e ad uso della pubblica amministrazione, con veicoli a ridotte emissione, l'elettrificazione della ferrovia e la sostituzione di 20 autobus con mezzi a idrogeno, nel settore dei trasporti.

Quanto all'aumento della produzione energetica locale, nel campo dell'idroelettrico, «l'obiettivo è di aumentare la produzione attuale attraverso la realizzazione di nuovi impianti o il repowering di impianti esistenti», aggiunge Chiara Bertolin, considerando anche «la minore produzione derivante dagli effetti dei cambiamenti climatici». Per il fotovoltaico, il Piano punta ad aumentare la produzione di energia di 200 GWh (circa 180 MW di potenza installata) rispetto a quella attuale. A ciò si aggiungono l'installazione diffusa di pompe di calore e uno sviluppo sostenibile della filiera energetica della biomassa. «Tutte queste azioni non possono essere fatte senza le persone, nessuno escluso», conclude Chiara Bertolin.

«Noi vorremmo davvero che questo diventi il piano attraverso il quale cambiamo decisamente marcia e passo rispetto a determinate condizioni. - dice l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy - Vorremmo che entri prima di tutto nelle vite dei nostri giovani, facendo una forte azione educativa insieme a tutti gli attori che possono svolgere un ruolo importante nell'educazione delle persone, per darci un obiettivo di comunità e non più un obiettivo politico e partitico».

Il Pear sarà presentato nuovamente lunedì prossimo, 29 maggio, alle 20.30, nella sala polivalente «Prof. Amato Pio Aymonod» di Châtillon e il giorno seguente martedì 30 maggio, alle 18, nella sala comunale del municipio di Pré-Saint-Didier.

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