Gestione del Pnrr, quasi trecento candidati per ventitre posti
Quasi 300 candidati per 23 posti. Il concorso lanciato dalla Regione per assumere nuove risorse da assegnare alle strutture regionali impegnate nella gestione dei progetti finanziati con i fondi del Piano nazionale di riprese e resilienza «è stato un successo». Lo spiega l'assessore regionale al Pnrr, Luciano Caveri.
I candidati sono in totale 285, di cui 200 per la selezione da C2, e 85 per quella da D. I posti disponibili sono 23, di cui 15 da D e 8 da C2. Al momento, in Valle d'Aosta, gli interventi finanziati dal Pnrr sono 237 per un totale di 397 milioni di euro. «Potremmo arrivare a 600 interventi - dice Luciano Caveri - per 410 milioni di euro, a cui si aggiunge l'elettrificazione della ferrovia».
«La riduzione dei fondi del Pnrr non è per noi un rischio ma l'impressione è che ci siano delle Regioni che storicamente sono indietro sull'utilizzo dei fondi europei e in ritardo sul Piano e quindi l'idea è di centralizzare. Se ci fosse stato un maggior coinvolgimento delle Regioni le cose sarebbero andate meglio» dice ancora l'Assessore regionale al Pnrr facendo il punto su un incontro in videoconferenza con i ministri agli Affari europei Raffaele Fitto e agli Affari regionali Roberto Calderoli. L'Assessore spiega che ora la priorità è la redistribuzione del fondo di sviluppo e di coesione, uno dei fondi comunitari in parte alimentato da risorse statali, che per la Valle d'Aosta «cuba circa 56 milioni di euro, che aspettiamo ormai da un anno».
Prima di procedere con la redistribuzione, l'idea del ministro Fitto «è di fare il punto con degli incontri vis à vis con i presidenti di Regione cosa che abbiamo ritenuto noi assai positiva» aggiunge Luciano Caveri. Che ha criticato l'idea, contenuta in un documento condiviso con tutte le Regioni, di riprogrammare i piani degli interventi finanziati dai fondi strutturali: «Noi abbiamo fatto presente che nel periodo 2021-2027 tutti i piani dei fondi strutturali sono stati già approvati da Bruxelles. Non si capisce come si possa immaginare di fare una riprogrammazione di questi fondi come il Fesr, l'Fse o l'Interreg, essendo programmi già in essere».
«Nel momento in cui incontreremo il ministro Raffaele Fitto - conclude Luciano Caveri - faremo presente anche alcune cose che sono emerse nella fase di analisi nel nostro Piano come l'assenza di una regolamentazione specifica adeguata, la variabilità regolamentazioni, l'eccessiva complessità degli adempimenti previsti e il malfunzionamento della piattaforma Regis dove bisogna caricare tutti i documenti e tutti i dati».