«Una stele per Antonio Sonatore vittima di una “giustizia ingiusta”»
Una stele in ricordo della figura di Antonio Sonatore davanti al Tribunale di Aosta. L’iniziativa, proposta con una mozione dal capogruppo in Consiglio Valle della Lega Andrea Manfrin, viene sostenuta dall’Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori presieduta a Ubaldo Valentini. «Antonio Sonatore, il 7 aprile 1996, si è dato fuoco dinnanzi al Tribunale - ricorda Ubaldo Valentini - e quel giorno di Pasqua, è divenuto, a livello nazionale e mondiale, il giorno dei padri che lottano per essere rispettati nei tribunali quando si decide l’affido dei propri figli e che combattono contro la “giustizia ingiusta”». Ubaldo Valentini aggiunge che «Le istituzioni della Valle d’Aosta per 27 anni hanno ignorato il tragico gesto di questo padre a cui era stato vietato di poter stare e vedere la figlia di 11 anni. Il vergognoso silenzio, come se ci si dovesse vergognare per il suo tragico gesto di protesta, è stato rotto, quest’anno, dal capogruppo regionale della Lega Vallée d’Aoste che venerdì 7 aprile ha depositato un mazzo di fiori dinnanzi al Tribunale di Aosta nel punto dove Antonio Sonatore, espropriato di sua figlia a cui era legatissimo, si era dato fuoco come gesto estremo contro una “giustizia ingiusta”». Ubaldo Valentini, in merito alla proposta di porre una stele davanti a Palazzo di giustizia in memoria di Antonio Sonatore, evidenzia che «La richiesta del consigliere della Lega è chiara e le altre forze politiche dovranno uscire allo scoperto e spiegare, dopo 27 anni, le ragioni del loro ingiustificabile silenzio. Non si può sottacere neanche sui tanti suicidi di padri separati che ogni anno avvengono in Valle d’Aosta ma farisaicamente tenuti nascosti all’opinione pubblica, indagando sulle cause istituzionali di questi disperati gesti». Ubaldo Valentini annuncia che «Da più parti d’Italia siamo stati sollecitati a raccogliere i dati su Antonio Sonatore, sulla sua vita e sulla sua professione, sulle ragioni del suo gesto per ricordarlo, nel trentesimo anniversario, il 7 aprile 2026, con iniziative con altre associazioni nazionali e con la pubblicazione di una biografia che faccia giustizia sull’ignobile silenzio della città di Aosta mentre a livello mondiale il 7 aprile è la giornata dei genitori (quasi sempre i padri) estromessi dalla vita dei propri figli. Chiediamo a tutti di darci una mano per raccogliere dati, foto, filmati, registrazioni foniche e tutte quelle notizie, negate da chi potrebbe fornircele, per comprendere chi era questo padre che ha combattuto per il rispetto della sua genitorialità e per il diritto alla bigenitorialità della figlia. Le informazioni, che possono essere inviate con una mail all’indirizzo di posta elettroni genitoriseparati@libero.it o comunicate telefonando al numero 347 6504095, resteranno riservate e non si accettano notizie anonime. Garantiremo noi l’anonimato a chi ci aiuta a ricostruire in modo positivo la figura e il ruolo di Antonio Sonatore: un padre privato della figlia e “inseguito” da una “giustizia ingiusta”».