Il Club Girls Code It Better della Lexert di Aosta ha portato le sue invenzioni al Politecnico di Milano
Un’avventura lunga un anno (scolastico) ha portato le 12 ragazze del Club Girls Code It Better a creare giochi, video e magliette, tutto all’insegna della tecnologia. Succede nella scuola secondaria di primo grado dell'Istituzione scolastica Emile Lexert di Aosta e coinvolge studentesse di prima, seconda e terza media, che sono state guidate dalla Coach Docente Caterina Staffieri e dalla Coach Maker Cristina D'Arienzo (Robotica Educativa Valle d'Aosta), ogni mercoledì da novembre 2022 a marzo 2023, fino all’evento finale che si è svolto a Milano. Con le loro Coach, e in più la docente di tecnologia Linda Marchetti che le ha accompagnate, le ragazze hanno partecipato all'evento finale Code & Tell 2023, sabato 6 maggio al Politecnico.
«La Lexert ha per la prima volta, dopo 10 anni di edizioni del progetto Girls Code It Better, rappresentato orgogliosamente la nostra regione Valle d'Aosta insieme a tantissimi altre regioni, Club di ragazze e istituzioni scolastiche di tutta Italia», spiega la docente di tecnologia Caterina Staffieri, instancabile nel coinvolgere alunni e colleghi in avventure tecnologiche. «Qui insieme a tantissimi altri Club e ragazze Girls del Nord Italia, - continua - le ragazze della Lexert hanno esposto e raccontato tutte le meravigliose attività svolte durante gli incontri delle Girls Code It Better. Il Club delle ragazze di Aosta si è cimentato, durante i 15 incontri del mercoledì pomeriggio di 3 ore l'uno, al di fuori dell’orario delle lezioni, nell’ideazione e progettazione di diversi artefatti per migliorare il benessere scolastico e le relazioni durante e dopo le lezioni».
Le attività svolte riguardano la modellazione e stampa 3D per realizzare giochi, la creazione di ambienti virtuali, l’ideazione e la progettazione di giochi interattivi, la creazione di fumetti digitali per sperimentare la tecnologia come mezzo e per implementare le competenze STEAM e per combattere le differenze di genere. «Le ragazze sono state fantastiche, - continua Caterina Staffieri - hanno presentato agli altri partecipanti tutto ciò che hanno svolto, dimostrando coraggio e orgoglio, e nello stesso tempo hanno avuto la possibilità di confrontarsi con altre idee e lavori delle altre scuole dimostrando tanta curiosità e spirito critico».
«Abbiamo ideato e prodotto giochi - hanno spiegato le protagoniste nel loro discorso di presentazione - come un “indovina chi” speciale, puzzle e quiz con la realtà virtuale per rendere maggiormente strutturati gli intervalli, al fine di aumentare l'interazione e la conoscenza dei ragazzi e ragazze, soprattutto i nuovi arrivati. Ma principalmente l’intento del nostro club è quello di rendere le ragazze orgogliose di aver realizzato qualcosa di utile per la comunità scolastica.
Per raggiungere questi risultati siamo partiti studiando il manuale tecnologico con le varie applicazioni utili a raggiungere il nostro scopo. In particolare abbiamo imparato a usare canva, tinkercad, book creator, metaverse, cospace, la nostra stampante 3d e tanti altri tools (strumenti).
I pomeriggi passati insieme ci hanno permesso di lavorare in team, collaborando e migliorando giorno dopo giorno le nostre competenze tecnologiche, molto utili anche in classe durante le lezioni. Ogni Girl ha la maglietta con il motto “I love tech”, il badge stampato in 3d, con il qrcode che apre un beat musicale personalizzato, e il badge creato con Canva e Avatar maker».
«Noi Coach - conclude Caterina Staffieri - sia io come docente che Cristina D'Arienzo come maker, abbiamo svolto un ruolo di accompagnatori del processo, legato alla metodologia PBL (Problem Based Learning). Sicuramente il progetto ha previsto impegno e dedizione da parte delle ragazze ma ha anche contribuito a renderle più autonome e competenti anche nell'ambito didattico con ricadute positive in tutti gli ambiti sia scolastici che relazionali.
L'Istituzione scolastica Emile Lexert ha già rinnovato l'iscrizione per partecipare anche il prossimo anno nella speranza che il numero delle ragazze partecipanti possa crescere sempre di più».