Raffaele Moreschini: «Ho assistito alla tragedia dell’elicottero precipitato a Pollein 50 anni fa, il pilota evitò di cadere sulle case»

Raffaele Moreschini: «Ho assistito alla tragedia dell’elicottero precipitato a Pollein 50 anni fa, il pilota evitò di cadere sulle case»
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È stato celebrato venerdì scorso, 12 maggio, presso nella Base logistico-addestrativa dell'eliporto militare di Pollein, il cinquantennale dell'incidente aereo nel quale persero la vita 7 militari. Era il 14 maggio del 1973, quando l'elicottero Agusta Bell 205 del 545esimo Squadrone Elicotteri Multiruolo precipitò per un’avaria al motore nei pressi di Pollein, spezzando le vite di 3 membri dell'equipaggio dell'Aviazione Leggera, il capitano Franco Elia, il tenente Raffaello Arata e il sergente maggiore Luciano Galliano, oltre a quelle di 4 Alpini della 42esima Compagnia del Battaglione Aosta, il capitano Francesco Albarosa, il maresciallo capo Giancarlo Zampa e i sergenti Fabrizio Legrenzi e Michele Candiani, tutti appartenenti alla Scuola Militare Alpina e al Battaglione Alpini di Aosta. Il velivolo era di rientro alla base di Pollein dopo un volo di ricognizione effettuato nel vallone di Orgère, nella zona di La Thuile, iniziato circa un’ora prima dello schianto fatale. Una tragedia mai dimenticata dai valdostani, così pure da Raffaele Moreschini, ex allievo ufficiale di complemento della 42esima compagnia e uno dei pochi testimoni oculari della sciagura. Quel giorno infatti, Raffaele Moreschini, allora ventenne, si trovava proprio nell’eliporto e suo malgrado seguì tutte le fasi dell’incidente. «Vidi avvicinarsi l'elicottero che volava in quel momento sui 1.000 metri di quota. - racconta Raffaele Moreschini - Ad un certo punto mi colpì del fumo nero che usciva dalla turbina, una cosa insolita, così come il rumore delle pale. Poi, mentre continuava la discesa, mi sembrò che il motore si impallasse e improvvisamente lo vidi impennarsi, tanto che con la coda impattò il suolo vicino ad alcune abitazioni di Pollein. In un attimo si capovolse ed esplose tra le fiamme senza lasciare scampo ai militari a bordo». Raffaele Moreschini aggiunge che «Quell'impennata fu l'ultima disperata manovra del pilota, il capitano Franco Elia, per non finire sulle case sottostanti: un gesto eroico che evitò altre vittime». L’evento in ricordo di questa tragedia è stato organizzato dal Comandante del Centro Addestramento Alpino generale di Brigata Alessio Cavicchioli e dal Capo Ufficio Affari Territoriali e di Presidio della Valle d’Aosta colonnello Giovanni Santo, in accordo e collaborazione con i Comandi del Centro Addestramento Alpino e del 34esimo Distaccamento Permanente Aviazione dell'Esercito “Toro”, nonché con le locali Associazioni Combattentistiche e d’Arma e le Amministrazioni regionale e del Comune di Pollein.

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