I ricordi di Pietro Tassone, testimone prezioso Fu internato nei campi di prigionia tedeschi

I ricordi di Pietro Tassone, testimone prezioso Fu internato nei campi di prigionia tedeschi
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Una lucidità straordinaria fa di Pietro Tassone - 99 anni, di Antey-Saint-André - un testimone preziosissimo di un periodo tragico della nostra storia. Nella serata di venerdì 5 maggio, Elena Landi e Sergio Milani - rispettivamente presidente e segretario della ricostituita sezione Anei valdostana - Associazione Nazionale Ex Internati - sono saliti ad Antey per consegnargli la tessera numero 0689 dell’associazione. Nell’occasione hanno anche accompagnato una troupe della Rai che ha girato con Pietro Tassone una lunga intervista.

Pietro Tassone è nato il 4 dicembre del 1923 a Friosa di Frabosa Sottana, nel cuneese. Artigliere di stanza in Francia, dopo l’8 settembre del 1943 fu catturato dai tedeschi e internato. Durante l’incontro di venerdì, Pietro Tassone, come un fiume in piena, non si è limitato a rievocare i giorni dell'internamento, per 3 giorni nel campo Stammlager V C, poi in quello di Rheinfelden-Baden, ma ha sentito il bisogno di ritornare all'infanzia e all'adolescenza. a quando cioè il fascismo al potere aveva fatto credere ai giovani «che il Duce fosse una figura sacra: Mussolini che parlava alla folla dal balcone di Palazzo Venezia, Mussolini in divisa che passava in rassegna le truppe. L'euforia delle adunate oceaniche, la mascherata delle divise da balilla, degli avanguardisti e dei gerarchi carichi di medaglie. Il 25 luglio 1943 ero proprio lì, di guardia sotto quel balcone, incredulo e allibito. Era l'inizio della fine, la fine di un ventennio che aveva illuso soprattutto i giovani come me». «Per tutto il periodo della prigionia abbandonai ogni speranza di tornare a casa, di riabbracciare la mia famiglia. Il 21 aprile del 1945 fu uno dei giorni più importanti della nostra vita. Per tanti, lunghi mesi, avevamo guardato dall'altra parte del fiume Reno, desiderando quel paradiso che era la Svizzera: ora quel sogno diventava realtà». Venerdì alle spalle dell'indomito testimone di una stagione non così lontana erano state collocate le 2 bandiere storiche dell'Anei: quella della Sezione di Aosta e quella della Sezione della Bassa Valle, fino a pochi mesi fa custodita a Pont-Saint-Martin dall'ultimo socio, il geometra Dante Ghirardo. Dopo la sua scomparsa nello scorso mese di novembre, la figlia Daniela ha aderito alla proposta di riunire le 2 bandiere nella nuova sede che l'Anei ha individuato, ospite dell'Associazione Nazionale Alpini, a Villa Brezzi di Aosta.

“Tutti i nostri NO alla Cittadella”

Giovedì prossimo, 18 maggio, alle 18, alla Cittadella dei Giovani la sezione valdostana dell’Anei, in collaborazione con l'Espace Populaire/ Arci VdA organizza la proiezione pubblica del Docufilm “Tutti i nostri NO. L’eredità degli Internati Militari Italiani”. Girato a Padova da Superfly Lab per Anei - Museo Nazionale dell’Internamento, e finanziato dall’Ambasciata Tedesca di Roma attraverso il “Fondo italo-tedesco per il futuro”, il video si rivolge soprattutto ai giovani, narrando le vicende degli internati, inquadrandone il contesto storico e dimostrando come i loro “no” siano di grande attualita? e si traducano nei “sì”? garantiti dalla Costituzione. La presentazione ufficiale è avvenuta a fine gennaio a Roma e da allora è già stato proiettato in tutte le occasioni dove è stato possibile sul territorio nazionale. Ad Aosta, nel corso della Giornata della memoria del 27 gennaio presso il Palazzo regionale, ne era stato proiettato un estratto mentre mercoledì 3 maggio scorso, grazie all'iniziativa del consigliere sezionale professor Umberto Debernardi, è stato presentato nel corso di un incontro con gli alunni di due classi quinte dell'Itpr di Aosta.

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