Venerdì prossimo, 19 maggio, la carovana rosa del Giro d’Italia tornerà nella nostra regione

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Saranno passati soltanto 362 giorni dal trionfale arrivo dell’abruzzese Giulio Ciccone (costretto al forfait per Covid quest’anno) a Lillaz di Cogne per l’ultimo arrivo in Valle d’Aosta della carovana rosa con il grande abbraccio dei cogneins e dei valdostani quando venerdì prossimo, 19 maggio, il Giro d’Italia tornerà nella nostra regione. Alle 11,15 transiterà infatti la carovana del 106esimo Giro, partito sabato scorso da Fossacesia in Abruzzo per puntare a sud sino in Puglia e Basilicata e poi risalire sulle montagne delle Alpi e chiudersi a Roma.

Numeri da capogiro

In tutto saranno 3.489 chilometri in 21 tappe e 86,600 di questi interesseranno le nostre strade da Pont-Saint-Martin al Gran San Bernardo nella tappa che parte per la prima volta da Borgofranco d’Ivrea e che arriverà, dopo essere saliti a Verbier (dove Alberto Contador vinse la tappa partita da Pontarlier nel 2009) e avere scalato la Croix de Coeur con traguardo a Crans Montana, terra di grandi imprese di Federica Brignone nello sci alpino e di Xavier Chevrier nella corsa in montagna.

Vecchia conoscenza Bouwmann

Ricordiamo anche che in carovana è nella squadra di Primoz Roglic, colpita alla vigilia da alcuni casi di Covid, l’olandese Koen Bouwmann, vincitore lo scorso anno del Gran Premio della Montagna, che nel 2015 vinse una tappa del Giro della Valle d’Aosta partita da Pré-Saint-Didier e arrivata proprio al Gran San Bernardo, che conosce dunque bene le strade della Coumba Freide. Qualcuno tra gli appassionati sperava che nel percorso fosse inserita una delle tante salite valdostane che hanno scritto belle pagine di storia della corsa rosa. Invece rimane ancora incerta la possibilità del passaggio al Colle del Gran San Bernardo, “Cima Coppi” del Giro (vedi altro articolo nella pagina).

Mauro Vegni assicura

Il direttore della corsa rosa Mauro Vegni ha ancora assicurato in televisione e sui giornali lunedì scorso che al momento non ci sono problemi per le tappe sul colle del Gran San Bernardo e sui Monti Lussari in Friuli. Chiaramente il piano B è pronto ed è meno spettacolare, prevede lo sconfinamento molto più “dolce” attraverso il tunnel del Gran San Bernardo, dopo 27 anni anni dall’Aosta-Losanna vinta il 3 giugno 1996 dall’ucraino Serguei Gontchenkov, il giorno dopo il successo di Gianni Bugno corso Battaglione Aosta con il russo Pavel Tonkov già in maglia rosa 6 giorni prima del trionfo a Milano.

La vera salita

Comunque è molta l’attesa sulle strade valdostane per la seconda vera tappa in salita del Giro d’Italia dopo quella di Campo Imperatore in una corsa che potrebbe già avere delle gerarchie consolidate dopo la cronometro di domani, domenica 14, in Emilia Romagna. Tra i più attesi sono naturalmente il campione mondiale 23enne belga Remco Evenepoel, grande favorito dopo lo spettacolare avvio in Abruzzo ad oltre 55 orari a cronometro, il suo rivale più vecchio di 10 anni Primoz Roglic con pochi italiani in grado di lottare per una dignitosa classifica generale e costretti solo a cercare qualche successo di tappa con fughe o volate. Roglic forse non dimenticherà come, battibeccando e controllandosi troppo con Vincenzo Nibali, abbia servito su un piatto d’argento il Giro 2019 il 25 maggio sulle strade valdostane nella tappa di Courmayeur all’ecuadoregno Richard Carapaz.

Tutto iniziò nel 1952

Il Giro d’Italia è arrivato in Valle dal 6 giugno 1952 (successo di Pasqualino Fornara nella Cuneo-Saint-Vincent per il primo dei 13 arrivi nella Riviera delle Alpi) ad oggi in 10 località diverse per 29 volte con i traguardi e in 24 occasioni con le partenze. Per il futuro l’assessore al Turismo Giulio Grosjacques è già al lavoro, per ora ci si accontenta del passaggio della festosa carovana rosa per 86 chilometri di festa.

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