Giro di corruzione a Valtournenche In Appello chieste diciotto condanne

Giro di corruzione a Valtournenche In Appello chieste diciotto condanne
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È iniziato giovedì scorso, 11 maggio, il processo davanti alla Corte d’Appello di Torino su un presunto giro di corruzione in appalti pubblici, che ruotava attorno al Comune di Valtournenche, risalente al periodo 2014-2018 e svelato dall’inchiesta dei carabinieri denominata “Do ut des”.

Il sostituto procuratore generale Marcello Tatangelo ha chiesto la conferma della condanna a 7 anni di reclusione ciascuno per Loreno Vuillermin, Renza Dondeynaz e per il figlio Ivan Vuillermin - imputati in qualità di soci dell'impresa Edilvu di Challand-Saint-Victor - e della pena di 6 anni di reclusione inflitta in abbreviato a Fabio Chiavazza, ex capo dell'ufficio tecnico di Valtournenche, pur con l'istanza di assoluzione per un abuso d'ufficio e un falso in atto pubblico. Inoltre, la pubblica accusa ha chiesto la conferma delle altre condanne inflitte in abbreviato dal gup di Aosta - 8 mesi ciascuno con la sospensione condizionale per l'ingegnere aostano Corrado Trasino e il funzionario Anas Adriano Passalenti Adriano Passalenti e 4 mesi (pena sospesa) ciascuno per i liberi professionisti Andrea Benincasa di Caravacio e Stefano Rossi - e di condannare tutti gli imputati che erano stati assolti “perché il fatto non sussiste”: l’impresario Nicolò Bertini, l’ingegnere Giuseppe Zinghinì, la dipendente comunale a Valtournenche Cristina Camaschella, il presidente della Cervino Spa Federico Maquignaz, gli architetti Ezio Alliod e Marco Zavattaro, l’amministratore unico della Ivies Enrico Giovanni Vigna, l’amministratore unico della Edilvi Costruzioni Ivan Voyat, l’amministratore della Chenevier Spa Luca Frutaz e l’artigiano Stefano Trussardi.

Le accuse vanno - a seconda delle diverse ipotesi di reato contestate ai singoli imputati - dalla concussione alla corruzione, dall'abuso d'ufficio alla turbativa d'asta, dal falso ideologico all'abuso edilizio sino ai reati tributari. Si sono costituite parti civili il Comune di Valtournenche, l’impresario Enrico Goglio (principale accusatore di Fabio Chiavazza) e l’Anas (rispetto agli imputati implicati negli episodi a danno dell’ente). Secondo gli inquirenti Fabio Chiavazza, tramite gare truccate e massimi ribassi, avrebbe favorito “ditte amiche” in cambio di mazzette. Ipotesi accusatorie che Fabio Chiavazza ha sempre respinto, così come gli altri imputati.

Dopo la requisitoria del sostituto procuratore generale Marcello Tatangelo, durata 3 ore e mezza, giovedì scorso ha preso la parola l'avvocato di parte civile per il Comune di Valtournenche Davide Richetta. Nelle prossime udienze, fissate nei giorni di venerdì 19 e 26 maggio, sono previste le arringhe delle difese.

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