Scontro in Consiglio comunale sui fondi a sostegno degli affitti e sul Mercatino di Natale ai privati
Mercoledì scorso, 3 maggio, al termine di una seduta fiume conclusasi poco prima della mezzanotte, il Consiglio comunale di Aosta ha approvato, con 18 voti a favore e 9 contrari, il rendiconto della gestione 2022. Un bilancio che pareggia a poco più di 110 milioni di euro, con un avanzo di amministrazione pari a 21 milioni, in aumento rispetto ai 19 milioni di euro registrati nel 2021. Le 17 mozioni presentate dalle opposizioni sono state tutte respinte. Per la maggioranza, il consigliere di Progetto Civico Progressista Paolo Tripodi ha affermato che il bilancio presentato «Descrive un ente sano dal punto di vista finanziario». Di segno opposto il commento della consigliera della Lega Sylvie Spirli, secondo la quale dal rendiconto si evince «L’incapacità della maggioranza di portare a termine i suoi progetti». Per Paolo Laurencet, di Forza Italia, si registra «Un aumento della pressione fiscale, mentre a diminuire è la copertura dei servizi offerti».
Sostegno agli affitti: è polemica tra maggioranza e LegaI gruppi di maggioranza del Consiglio comunale di Aosta nella mattinata di giovedì 4 maggio hanno approvato un ordine del giorno che invita le Rappresentanze dei Comuni e la Giunta regionale ad agire nelle sedi istituzionali affinché il Governo Nazionale intervenga con urgenza attraverso atti concreti per ripristinare ed aumentare le dotazioni finanziarie del fondo sociale per l’affitto e del fondo la morosità incolpevole previsto per le situazioni di mancato pagamento degli affitti relativi al mercato privato.
La maggioranza del Comune di Aosta invita, quindi, i Parlamentari valdostani e tutte le forze politiche a sollecitare il Governo e il Parlamento al fine di poter destinare nuovamente le risorse finanziarie per far fronte alle necessità delle famiglie valdostane.
«Nonostante il tentativo di mediazione dei vari gruppi che compongono la maggioranza, - si legge in una nota congiunta dei capigruppo Pietro Varisella di Alliance Valdôtaine, Laurent Dunoyer dell’Union Valdôtaine e Fabio Protasoni di Progetto Civico Progressista - dai banchi della minoranza non si è manifestata la necessità di sollecitare il Governo Meloni ad affrontare l’impellente esigenza di far fronte alle spese dell’affitto di valdostani e valdostane in difficoltà. Si è preferito annunciare da parte del gruppo Lega Vallée d’Aoste lo stanziamento di fondi inesistenti al momento nella legge di bilancio nazionale e, verificata da parte della maggioranza per l’ennesima volta la non veridicità dell’informazione, sviare la discussione sull’erogazione di bonus, di carattere momentaneo e senza fondi destinati, che non risolve il problema ma non fa altro che ampliare le disuguaglianze sociali.
I gruppi che compongono la maggioranza del Comune di Aosta hanno stigmatizzato questo atteggiamento di chiusura e hanno preso atto della totale mancanza di volontà di affrontare nelle sedi opportune l’argomento che, solo a parole e ideologicamente, sostengono di avere particolarmente a cuore».
Scontro sul Mercatino di Natale ai privati
In Consiglio comunale è stata dibattuta pure la decisione della Giunta di affidare la gestione “chiavi in mano” del Mercatino di Natale a un privato che dovrà essere un «Soggetto organizzatore con consolidata esperienza in eventi e manifestazioni tipicamente natalizi». L’idea non piace al vicepresidente del Consiglio Renato Favre di Forza Italia: «Ci dissociamo fortemente dalla decisione di affidare all’esterno le gestioni future del Marché. Chiediamo di prendere le distanze da questo modus operandi adottato dalla Giunta. Una decisione di cambio di strategia, peraltro, che non ha visto il coinvolgimento del Consiglio e delle Commissioni. Questo evento fa parte del patrimonio immateriale collettivo di tutti e non solo di qualcuno, comprese le vostre decisioni nel chiuso della stanza di Giunta».
Il sindaco Gianni Nuti ha spiegato che «Ci siamo interrogati per trovare delle soluzioni ai problemi che si sono esplicitati chiaramente e che giustamente sono stati attribuiti al cambio della location. E questo è dirimente. Era l’elemento distintivo che ci faceva essere unici rispetto ai mercatini che pullulano vicino a noi».
Poi, nel merito della “esternalizzazione”, il sindaco Gianni Nuti ha precisato: «La disposizione degli chalet non è fatta da una “regia artistica” ma dal responsabile della sicurezza. E a lui, ovviamente, non importa se uno chalet dà le spalle al flusso di visitatori. E questa è una distorsione. L’affitto degli chalet, le insegne, l’illuminazione sono tutti affidamenti separati, nati dall’Ufficio manifestazioni. Capite che c’è qualcosa che non funziona».
Per questo «Abbiamo provato ad immaginare un soggetto unico che si occupi questi oneri, in grado di progettare un corpo coerente. - ha aggiunto il sindaco Nuti - Vi immaginate un tecnico amministrativo che telefona agli operatori commerciali per convincerli a venire ad Aosta? Un bando come questo raccoglie circa 40 operatori. Se ne vogliamo 70 abbiamo bisogno di una rete di operatori commerciali, con forme di relazioni che permettano di reclutarne un numero più massiccio. Nessuno vuole snaturare le caratteristiche del Marché. Va salvaguardato. Ma le nostre energie devono essere destinate a pianificare, mettere paletti molto chiari su ciò che il gestore potrà fare, e sull’essere rigorosi nel controllo. E prima ancora nella valutazione del progetto che sarà presentato».
Le risposte non convincono affatto l’opposizione. A partire da Renato Favre, secondo cui: «Questa è una svolta epocale. Si vede che ora si usa così: un po’ alla volta, tutto ciò che non si riesce a fare si affida all’esterno. Quindi si consegna “chiavi in mano” a qualcun altro pretendendo che trovi gli sponsor ed i finanziamenti? Faccio i miei migliori auguri».
Rincara la dose il capogruppo della Lega Sergio Togni: «Forse bisogna chiedersi se non si stia facendo una cavolata. Vi serve un consulente? Lo si prenda. Ma questa non è una delibera di consulenza, è una delibera di delega. Deleghiamo una cosa nata qui dentro e che ha avuto un successo pazzesco».
Dai banchi de La Renaissance, Roberta Carla Balbis ha osservato: «Era un’occasione per confrontarci sull’idea di mantenere l’organizzazione. Questo, ricordo, è l’unico evento che il Comune gestisce in forma diretta. Siamo di fronte all’incapacità di gestire il patrimonio di un anno intero».