Vasco Cannatà assolto in Appello dall’accusa di bancarotta fraudolenta
«Per non aver commesso il fatto» la Prima Sezione penale della Corte d’Appello di Torino ha assolto dall'accusa di bancarotta fraudolenta Vasco Cannatà, 49 anni.
In primo grado, 3 anni fa ad Aosta, era invece stato condannato in abbreviato a 2 anni di reclusione; 4 anni e 6 mesi erano invece stati inflitti al padre, Francesco Cannatà, scomparso nel frattempo e per il quale i giudici di secondo grado hanno quindi dichiarato il «Non doversi procedere».
Nel gennaio 2020 l'altro figlio, Milo Cannatà, 45 anni, aveva patteggiato 1 anno e 8 mesi. Nell'agosto 2018 i 3 erano anche finiti agli arresti domiciliari.
Il processo riguardava l'inchiesta su 2 società operanti nel settore delle forniture alimentari - dichiarate fallite nell'agosto 2016 e nell'agosto 2018 dal Tribunale di Aosta - che gestivano discount a Sarre, Saint-Christophe e Pont-Saint-Martin. La Guardia di Finanza aveva accertato distrazioni dai patrimoni aziendali per 2,5 milioni di euro.
Vasco Cannatà era finito a processo in quanto amministratore di fatto secondo gli inquirenti. La Procura generale di Torino aveva chiesto per lui la conferma della condanna di primo grado.
Le motivazioni del giudizio d'appello sono attese entro 90 giorni. Vasco Cannatà è difeso dagli avvocati Stefano Moniotto e Davide Rossi.