Calcio, Marco Albarello: «Assoluta unione d’intenti con il Piemonte, il problema della Valle d’Aosta è nei numeri»
Con la stagione calcistica che si avvia alla conclusione, è tempo di tirare le somme. Tiene banco il dibattito sul ruolo del calcio valdostano, che - numeri alla mano - appare ancora in ombra rispetto ad altre realtà regionali. Si è concluso il Torneo delle Regioni organizzato dal comitato Figc Piemonte Valle d’Aosta - con la vittoria della rappresentativa Piemonte Valle d’Aosta nella categoria Under 17 - e tra i partecipanti a questa manifestazione non è sceso in campo nessun calciatore valdostano e - più in generale - nessun giocatore proveniente da squadre valdostane. Il torneo, disputato interamente in Piemonte, non ha visto il coinvolgimento di nessun impianto della Valle d’Aosta.
In merito a questa situazione si esprime Marco Albarello, al vertice della Delegazione di Aosta della FIGC: «In prima analisi voglio precisare che non è vero che il comitato Valle d’Aosta non ha voluto partecipare al Torneo delle Regioni. È stato messo in piedi 8 mesi fa e Mauro Foschia presidente del Comitato Piemonte Valle d’Aosta per primo ha chiamato la Delegazione di Aosta per avere delucidazioni sui campi e sulla partecipazione della Valle d’Aosta, volendo portare ben 4 semifinali sul nostro territorio. Purtroppo però in questi mesi di instabilità politica non ho trovato una governance a cui poter fare riferimento, quindi il mancato coinvolgimento della Valle d’Aosta nel Torneo delle Regioni non è per volontà di nessuno».
Dichiarazioni condivise dallo stesso presidente del comitato Piemonte-Valle d’Aosta Mauro Foschia, che ribadisce: «Abbiamo provato da dicembre a coinvolgere l’Amministrazione regionale valdostana nell’organizzazione del torneo, ma l’instabilità politica non ci ha permesso di avere un interlocutore».
Per quello che riguarda invece la mancata convocazione di calciatori valdostani all’interno delle Rappresentative Piemonte-Valle d’Aosta che da venerdì 21 a giovedì 27 aprile hanno partecipato al Torneo delle Regioni, Marco Albarello aggiunge: «Per le convocazioni può essere che non siano stati trovati dei giocatori all’altezza. Le nostre società fanno una grande fatica per cercare di inserirsi nel mondo del calcio che conta, purtroppo dobbiamo sempre registrare un calo di squadre perché ci sono molte fusioni, oltre a numerose problematiche di disaccordo fra le diverse società. E di tutto questo non giovano il calcio valdostano e i ragazzi».
Proseguendo, si fa riferimento alla suggestione di poter creare, al pari delle altre regioni, un comitato interamente valdostano. Idea che però non trova supporto nei numeri: «Per diventare comitato bisogna avere le presenze, i numeri e i mezzi. - precisa Marco Albarello - Non è così facile, ma la nostra battaglia è sempre stata questa. Per quanto siamo piccoli come realtà stiamo facendo veramente tanto: basti pensare che la delegazione di Biella ha circa 35 squadre e quella di Cuneo ne ha 80. Io devo ringraziare le società perchè si stanno spendendo molto in questo senso».
Dalle parole del rappresentante del calcio valdostano, emerge pure lo sforzo che la Regione sta facendo a sostegno della disciplina. «La nostra è l’unica Regione che da quest’anno ha aumentato del 17 per cento i contributi alle società di calcio, sono stati stanziati 400mila euro in tutto. Il problema del calcio in Valle d’Aosta rimane nei numeri che rendono difficile il salto di qualità. Nella nostra regione la federazione sportiva con più iscrizioni è la Fisi».
Infine, Marco Albarello vuole sottolineare l’unione d’intenti tra gli attori del calcio in Valle e i rappresentanti di Torino: «Con il presidente Mauro Foschia e con Christian Mossino ci confrontiamo ogni giorno, siamo in sintonia e cerchiamo di portare sempre più avvenimenti in Valle d’Aosta. Basta pensare all’anno scorso quando sono state giocate a Roisan 4 finali Regionali. Dobbiamo collaborare sempre di più per raggiungere il nostro fine ultimo che è quello di portare il calcio che conta in Valle d’Aosta. Le iniziative sono molte ed io e i rappresentanti di Torino siamo in linea su questo. Il prossimo passo - conclude Marco Albarello - è quello di portare i vertici del comitato a parlare con i vertici politici in Valle d’Aosta».