“Medici di famiglia, l’emergenza è finita Nuovamente garantita l’assistenza per tutti”
«Le azioni strategiche messe in campo dall’Usl e dall’Assessorato della Sanità hanno permesso di garantire la copertura del medico di famiglia a tutti gli assistiti in uno scenario in cui pensionamenti, trasferimenti e carenza nazionale di professionisti impatta sempre più». Lo scrive in una nota l’Usl della Valle d’Aosta che nella mattinata di ieri, venerdì 28 aprile, ha presentato i dati aggiornati relativi all’assistenza di base nella nostra regione, che negli ultimi mesi ha attraversato una fase di criticità acuta. «Si è riusciti a passare dalla situazione dell’autunno scorso, in cui oltre 6.000 assistiti non si trovavano in condizione di scegliere un medico, alla copertura totale. - scrive l’Usl - Alla data di lunedì 24 aprile i posti disponibili erano 5.499 (4.511 ordinari più 988 in deroga, ovvero posti destinati a membri del medesimo nucleo famigliare che effettuino la scelta a favore dello stesso medico anche in deroga al massimale o quota individuale ndr) a fronte di 2.801 assistiti che risultavano senza medico. Un risultato raggiunto in questi ultimi giorni grazie alla disponibilità di ulteriori 3 medici di alzare il massimale a 1.800 assistiti. Grazie al recente Accordo Integrativo Regionale anche la situazione dei Pediatri di libera scelta è buona: ci sono 1.649 posti disponibili a fronte di 581 assistiti senza pediatra».
«Questa azienda, pur con note e generali difficoltà a reclutare nuovi medici, ha mantenuto quanto promesso nell’autunno e cioè di riuscire a garantire un medico per ogni assistito. - rivendica il direttore generale dell’Usl Massimo Uberti - E’ un risultato frutto di una ricerca continua di soluzioni adeguate per dare risposte a un territorio complesso, di in grande sforzo e impegno da parte dei nostri uffici». Alla base della situazione nazionale di carenza ci sono questioni demografiche e formative. «Sul fronte della domanda - prosegue Massimo Uberti - la nostra società è composta da persone sempre più anziane e ha un numero sempre maggiore di cronicità che necessitano domiciliarità. Sul fronte dell’offerta si riduce il numero di medici di medicina generale».
«Alla Direzione strategica e territoriale dell’Usl va il mio sentito ringraziamento per avere intrapreso tutte le azioni e aver fatto ricorso a tutti gli strumenti disponibili per garantire un medico per ogni assistito» dichiara l’assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi.
Per garantire la copertura totale degli assistiti, l’Usl ha fatto ricorso a tutti gli strumenti disponibili per il reclutamento: i normali bandi a tempo indeterminato, gli incarichi provvisori con tutte le deroghe previste a livello normativo (anche quelle temporanee Covid ad oggi prorogate), gli incarichi ai medici frequentanti il corso per medici di Medicina generale con limitazione a 1.000 assistiti e personalizzazione del percorso di tirocinio ed infine l’aumento a 1.800 assistiti fra i medici disponibili nelle aree critiche. «Grazie alla continua e proficua collaborazione con l’Assessorato alla Sanità e con il Governo regionale siamo al lavoro da tempo su strumenti in grado di attrarre i medici nelle zone in cui è oggettivamente più complicato svolgere questo tipo di attività, creando le condizioni per agevolare i professionisti rispetto ai colleghi che invece operano in zone molto più centrali. - dice ancora Massimo Uberti - Grazie a tutti questi strumenti abbiamo inserito 14 nuovi medici tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta». Un’altra buona notizia: nel 2023 nessun medico raggiungerà l’età di pensionamento. «Ovviamente - conclude Massimo Uberti - non è escluso che in corso d’anno qualcuno decida di trasferirsi (sono necessari 30 giorni di preavviso), dimettersi o collocarsi in quiescenza facoltativa (60 giorni di preavviso). In tal caso riprenderà la paziente opera di ricerca di medici reclutabili per coprire eventuali nuove carenze».