Campane e canti di galli: in Canavese nuovi cartelli invitano i turisti a “sopportare” i rumori dei borghi
Non è raro che venga a verificarsi una situazione paradossale quando si sceglie una piccola località montana per trascorrervi ore o giorni di relax e tranquillità e si finisce con l’avviare indignate proteste alle Amministrazioni comunali contro quelle stesse imprescindibili caratteristiche peculiari dei luoghi stessi. In effetti, il forte e continuato scampanio a festa di pittoreschi campanili, l’altrettanto persistente rintocco di grossi campanacci al collo delle mandrie al pascolo e il trillante canto dei galli di mattina presto potrebbero “congiurare” contro il legittimo sogno trovarsi in un rilassante scenario naturale che contribuisca a fare ritrovare la giusta dimensione, a staccare dal mondo del lavoro per un’oasi di pace e relax, a ritemprarsi dallo stress e ritrovare la sintonia con noi stessi.
Ecco quindi che, a fronte dell’impossibilità di conciliare le due esigenze, i Comuni aderenti all’Unione Montana Mombarone, cioè Andrate, Settimo Vittone, Nomaglio e Carema, si sono attrezzati per mettere sull’avviso i turisti in visita dal sistema nervoso troppo fragile o portati per natura a protestare. Ben 22 allegri cartelli con la dicitura “Attenzione! Paese montano!”, che mettono sull’avviso il visitatore sulla natura del luogo scelto come villeggiatura, sono stati posti in altrettanti luoghi strategici e ben frequentati, allusivi del fatto che se il suono delle campane e l’attività nei pascoli possano ingenerare dei fastidi… è decisamente meglio cambiare luogo di svago.
«L’idea ci è venuta dopo una visita in Francia. - spiega Enrico Bovo, sindaco di Andrate - Qui abbiamo visto cartelli simili e con lo stesso scopo, così abbiamo pensato di installarli anche da noi, traducendoli e variando l’immagine che li accompagnava, con le “fonti” dei disturbi, cioè un campanile, una mucca, un gallo, un agricoltore. Ci è sembrato un modo simpatico di porre freno alle lamentele che effettivamente riceviamo, cercando di sensibilizzare il visitatore alla realtà dei nostri territori montani, che è alla base comunque di quel lavoro artigiano e di quel modo di vivere che attira i turisti. “Sopportando” tali frangenti, chi ci viene a trovare scoprirà una montagna sempre accogliente e conviviale».
Un’idea originale e garbata, che unisce alla legittimità dell’avvertimento l’invito a godere delle bellezze e delle caratteristiche dei paesini montani, che ha trovato concordi i primi cittadini dei Comuni dell’Unione montana Mombarone. «A Settimo e Nomaglio dobbiamo ancora posizionare i cartelli ma lo faremo presto, cercando i punti più adatti soprattutto nelle parti alte del paese. - aggiunge Sabrina Noro, sindaco di Settimo Vittone - Bisogna sensibilizzare chi viene a visitarci a una sorta di rispetto di quel paesaggio che si cerca per rilassarsi, consapevoli di mettere in campo un rispetto per la natura e un approccio adeguato. Il contesto rurale qui è vissuto e quindi deve essere accettato e accolto nelle sue naturali prerogative». Sull’impossibilità di mutare le peculiarità che rendono tale uno specifico contesto naturale concorda anche Flavio Vairos, sindaco di Carema: «Abbiamo appoggiato volentieri l’iniziativa partita da Andrate. Da noi sono posizionati tre cartelli, al Maletto, sulla parte alta del paese dove inizia la mulattiera e davanti alla Sala della Musica, sul tratto del Sentiero dei Vigneti e della Via Francigena, dove è più logico aspettarsi l’ingresso in un determinato ambiente naturale. I visitatori e anche i residenti di oggi non sono più tanto abituati a convivere con certe realtà, è quindi auspicabile una crescita culturale del cittadino che viene a trovarci per godere delle peculiarità del nostro territorio e una sua predisposizione al compromesso».