Frana di Quincinetto, entro il 2023 il vallo a protezione dell’autostrada Torino-Aosta

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Con un'interpellanza presentata nella seduta del Consiglio regionale della Valle d’Aosta di giovedì scorso, 20 aprile, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato l'attenzione sulla frana di Quincinetto che incombe sull'autostrada Torino-Aosta.

«Risulterebbe che il tratto dell'autostrada A5 compreso tra Quincinetto e Pont-Saint-Martin sarà messo in sicurezza entro il 2023, con la costruzione di un vallo. - ha evidenziato il consigliere Christian Ganis - Lunedì 6 marzo scorso si è tenuto un incontro tra i Sindaci della Città Metropolitana di Torino e gli altri soggetti interessati per trattare anche la questione della riqualificazione del ponte di Quincinetto, che ha una portata massima ridotta rispetto alle esigenze attuali e che, come detto dallo stesso Sindaco di Quincinetto, è malridotto. Interpelliamo il Governo per sapere se l'Amministrazione regionale sia stata informata di questo incontro; a che punto siano le interlocuzioni con la Regione Piemonte e i Sindaci dei Comuni interessati dal movimento franoso; come si intenda procedere per raggiungere la soluzione ipotizzata della costruzione di un nuovo ponte».

«La questione della frana riguarda diversi soggetti, alcuni per competenza diretta e altri, come la nostra Regione, perché potenzialmente interessati dal fenomeno, tutti impegnati in diversi ambiti di intervento. - ha premesso il presidente della Regione Renzo Testolin - A seguito dell’installazione della rete paramassi provvisoria, la società concessionaria Sav ha sviluppato il progetto per la realizzazione di un vallo paramassi in località Chiappetti: a seguito del parere della Conferenza dei Servizi, la progettazione esecutiva dell’intervento sarà trasmessa al Ministero delle infrastrutture entro il prossimo mese di maggio, con l’avvio dei lavori previsto nel secondo semestre 2023».

«L’altro ambito di intervento - ha proseguito Renzo Testolin - è quello della bonifica del versante della cui progettazione e realizzazione si occupano la Regione Piemonte e il Comune di Quincinetto. Infine, il terzo ambito è quello del ponte di Quincinetto che, al momento, ha una portata ordinaria autorizzata di 26 tonnellate e che, in caso di chiusura totale dell’autostrada, costituirebbe, per lo meno nella prima fase dell’emergenza, l’unica infrastruttura di collegamento tra l’autostrada e la viabilità ordinaria. È noto che il ponte è oggetto da anni di discussione in merito a chi debba finanziarne i lavori di manutenzione, situazione ulteriormente complicata dal fatto che la concessione relativa alla autostrada Torino/Quincinetto è scaduta e quindi manca un interlocutore essenziale con cui affrontare la questione».

«Risulta che ci sia stato un incontro lo scorso mese di marzo in Regione Piemonte a cui non siamo stati invitati, evidentemente perché non eravamo coinvolti dal punto di vista delle competenze. - ha continuato il presidente Renzo Testolin - Non sappiamo se gli enti competenti stiano percorrendo l’ipotesi della costruzione di un nuovo ponte in un luogo diverso o rifare quello attuale ma, certo, prima di intervenire, occorrerà mettere in sicurezza l’autostrada con la realizzazione del vallo paramassi. In ogni caso, il dialogo con la Regione Piemonte è sempre particolarmente attivo su più argomenti: la questione del ponte di Quincinetto e della frana di località Chiappetti quindi farà sicuramente parte degli incontri che l’assessore Luigi Bertschy avrà con l’assessore piemontese Marco Gabusi, per fare il punto sulla situazione e sulle prospettive future».

«Il vallo non è stato costruito e del ponte di Quincinetto non si sa nulla. - ha replicato il consigliere Christian Ganis - È vero che realizzare un ponte non è cosa semplice, ma i problemi vanno affrontati e risolti, possibilmente in tempi brevi. La chiusura del tratto autostradale e l'impossibilità di transitare sul ponte causerebbero numerosi problemi all'economia regionale, visto che si tratta dell'unico accesso stradale per la Valle d'Aosta. L'Amministrazione regionale deve intervenire e mantenere una continuità di interlocuzioni con le istituzioni piemontesi. Dalle risposte del Presidente, ci auguriamo che ci sia una svolta».

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