Deserto il bando per la gestione del Rifugio Mollino a Gressoney
E’ andato deserto il bando per la gestione del Rifugio Mollino a Gressoney-Saint-Jean. I termini scadevano mercoledì scorso, 12 aprile, e giovedì 13 il segretario comunale ha comunicato ufficialmente, durante la riunione di Giunta, che nessuna offerta era arrivata. «Siamo dispiaciuti e lo riproporremo appena i tempi tecnici lo consentiranno, perché il nostro auspicio è quello di fare in modo che la struttura possa aprire a giugno. - commenta l’assessore Andrea Gallo - A nostro parere le cifre richieste erano già piuttosto basse, ma cercheremo di capire cosa fare per migliorare l’appetibilità dell’offerta. Il nostro timore è che la scarsità di interesse sia legata, come già pensavamo, alla difficile raggiungibilità della struttura nella stagione invernale. Insomma, siamo convinti che il problema non sia il canone d’affitto annuale richiesto, né le condizioni della struttura, o la frequentazione da parte della gente, soprattutto nel periodo estivo. Nella bella stagione infatti, il rifugio si può raggiungere a piedi o anche in bicicletta; il problema piuttosto è la stagione invernale».
Qualcuno, come conferma l’assessore Andrea Gallo, si era fatto vivo per prendere visione del rifugio (come richiesto peraltro dal bando). «Cercheremo di contattare questa persona per capire cosa l’ha fatto desistere dal presentare la propria offerta. - dice ancora l’Assessore - La cifra era già stata tenuta bassa proprio per invogliare un nuovo gestore, dopo la recente disdetta di Cristina Targhetta e del marito Paolo Goitre, la coppia che l’aveva avuto in affidamento per 3 anni». Nel bando andato deserto, il contratto prevedeva una durata di 3 anni, dal 1° giugno 2023 al 31 maggio del 2026, con un canone annuo a base d’asta per il primo anno di 2.500 euro l’anno e per i successivi 2 anni, di 3mila euro. Anche per l’eventuale rinnovo triennale, il canone d’affitto era stato fissato in 3mila euro annui. Il Rifugio Mollino, che si trova a monte del Weissmaten, a quota 2.050 metri, in effetti è un rifugio anomalo, raggiungibile solo a piedi, ma senza la possibilità di pernottare. Una camminata di 2 ore che in estate può anche essere piacevole ma che in inverno diventa impegnativa, non essendoci un vero percorso tracciato, e quindi adatto in pratica solo ad escursionisti esperti. Casa Capriata inoltre, secondo le regole del Comune, deve comunque essere aperta in modo continuativo per poter assecondare le esigenze degli impianti, gestiti da MonterosaSki. D’altro canto, in mancanza di innevamento nella parte alta delle piste, la Funivia chiude, tagliando fuori il Rifugio dal passaggio degli sciatori. Situazione che ad esempio nella stagione invernale appena conclusa si è verificata diverse volte.