Mercoledì al Comune di Châtillon la Medaglia d’oro al merito civile alla memoria di don Prospero Duc

Mercoledì al Comune di Châtillon la Medaglia d’oro al merito civile alla memoria di don Prospero Duc
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Il presidente della Regione Renzo Testolin consegnerà al Comune di Châtillon la Medaglia d’oro al merito civile alla memoria di don Prospero Duc (foto) nel corso di una cerimonia che si terrà mercoledì prossimo, 19 aprile, alle 9, nell’Aula magna dell’Istituzione scolastica «Abbé Prosper Duc» di Châtillon.

Sono previsti gli interventi della direttrice dell’Istituzione scolastica Maria Giovanna Bonvicini, del presidente della Regione Renzo Testolin, del vescovo di Aosta monsignor Franco Lovignana e dei sindaci di Châtillon Camillo Dujany e di Sarre Massimo Pepellin.

Il riconoscimento è stato conferito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla memoria del sacerdote nato a Châtillon il 1° gennaio 1915, parroco di Chesallet di Sarre, assassinato il 19 aprile 1945, a pochi giorni dalla Liberazione, per mano di alcuni militi delle Brigate Nere a servizio della Repubblica Sociale Italiana.

Il riconoscimento, sostenuto dalla Presidenza della Regione, è stato proposto dalle Associazioni Combattentistiche della Valle d’Aosta e supportato dall’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d’Aosta, dai Comuni di Sarre e Châtillon e dalla Diocesi di Aosta.

Don Prospero Duc, all’epoca parroco trentenne di Chesallet, dopo che per rappresaglia, nella notte tra il 2 e il 3 aprile 1945, furono imprigionate nelle carceri di Aosta e minacciate di essere passate per le armi 35 persone, molte delle quali suoi parrocchiani, operò un’importante azione di mediazione con il comando tedesco di Aosta che portò alla liberazione degli ostaggi. Questo suo intervento lo rese ancora più inviso ai fascisti che già sospettavano del suo sostegno alla Resistenza, però nonostante i consigli di allontanarsi per qualche giorno restò vicino alla sua comunità e la sera del 19 aprile 1945 fu ucciso dai fascisti nella sua canonica.

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