Zona franca, l’impegno del Consiglio Valle
Sei mesi per «approfondire e il quadro normativo in essere sulle zone franche e verificare la fattibilità della previsione di una norma di attuazione che tenga conto delle esigenze territoriali, delle opportunità e delle esperienze europee» per poi illustrarne gli esiti in commissione. È l'impegno proposto da una mozione votata all'unanimità dal Consiglio Valle giovedì scorso, 6 aprile. L'iniziativa è stata presentata dalla Lega e emendata in aula su proposta della maggioranza. Nell'illustrazione della mozione, il vicecapogruppo della Lega, Stefano Aggravi, richiamando «l'esperienza delle zone economiche speciali già esistenti all'interno dell'Unione europea nella forma, ad esempio di parchi industriali o tecnologici, eco industrial park, zone franche, zone franche urbane e/o distretti per l'innovazione», ricorda che «anche la Valle d'Aosta può pensare a delle zone di questo tipo in forza dell'articolo 14 del nostro Statuto che prevede che le modalità di attuazione della zona franca siano concordate con la Regione e stabilite con legge dello Stato».
«Condividiamo l'importanza di affrontare questo tema e lo abbiamo inserito nel nostro programma di governo: - dice il presidente della Regione Renzo Testolin - vogliamo lavorarci seriamente per studiare soluzioni tecniche e politiche da sottoporre al governo italiano». Il Presidente della Regione sottolinea che «i tempi sono cambiati e si sono sviluppati nuovi modi di gestire questi sistemi di zone franche». E conclude: «Oggi cerchiamo qualcosa di diverso rispetto alla manovrabilità fiscale che ci è stata accordata nel 2017: bisognerà capire quali saranno le situazioni da sviluppare, in accordo con lo Stato, che ci consentano di trarre vantaggi e situazioni differenti».