Il Quartiere di St-Martin-de-Corléans Un incontro tra passato e presente
Il quartiere di Saint-Martin-de-Corléans, sul lato ovest di Aosta, si è sviluppato seguendo l’espansione del vicino quartiere Cogne, dagli anni Sessanta, ma ha una storia ben più antica. L’hanno esplorato gli studenti della secondaria di primo grado Cerlogne, dell’Istituzione scolastica Martinet, subito dopo il periodo di confinamento dovuto alla pandemia di Covid-19. Il loro insegnante di lettere Luigi Sorcelli ha presentato il progetto e gli esiti nel pomeriggio di venerdì 24 marzo, in apertura della tavola rotonda organizzata nell’auditorium della Biblioteca “Ida Desandré” di viale Europa, e dalla Associazione Italiana Insegnanti di Geografia Valle d’Aosta. «Avviamo una serie di “Esperienze urbane” - annuncia Elena Meynet, del direttivo dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, che ha moderato l’incontro - su suggerimento della geografa, e socia storica, Monica Bonetti. Esploriamo la storia dei quartieri di Aosta, i loro spazi, le narrazioni degli abitanti e i loro ricordi. Ci interesseremo poi ad altri luoghi, partendo sempre dalle attività che i docenti di geografia, e di lettere, propongono ai loro studenti».
Molte delle domande a cui gli studenti non avevano potuto dare risposta, sono state affrontate negli interventi dell’archeoastronomo Guido Cossard e dello storico Alessandro Celi. «I ragazzi hanno osservato il quartiere e rendicontato. - ha spiegato il professor Luigi Sorcelli - Hanno notato i diversi tipi di edifici, le vedute così diverse dalle immagini storiche e le foto che oggi non si possono più fare perché il paesaggio urbano è cambiato». L’esperienza è stata completata dall’incontro con i residenti nel quartiere, grazie anche al coinvolgimento da parte delle bibliotecarie Tania Castellan e Alessandra Piccioni. «L’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans testimonia una presenza preziosa e un legame con l’archeoastronomia. - ha evidenziato Guido Cossard - In questo periodo, proprio dal cortile della chiesa e grazie alla collaborazione del parroco don Nicola Corigliano, stiamo raccogliendo dati sui cicli lunari che anche gli antichi studiavano». Dopo le arature sacre del Neolitico, nel Medioevo è sorta la prima chiesa, ma non c’erano case. «Saint-Martin è stato per diverso tempo luogo di villeggiatura di alcune famiglie aostane, - ha spiegato Alessandro Celi - ma in collina perché la parte pianeggiante era soggetta ad alluvioni». Il grosso rimpianto, tra gli abitanti, è che nell’espansione del quartiere ci sia stato disordine, costruzioni senza un disegno urbanistico, e che a poco a poco sia scomparso il verde.