«Recuperare personale permetterà di aumentare i posti letto disponibili e di alleviare la situazione di forte disagio presente al Pronto Soccorso»

«Recuperare personale permetterà di aumentare i posti letto disponibili e di alleviare la situazione di forte disagio presente al Pronto Soccorso»
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Prima di tutto: cosa l’ha spinta a prendersi l’Assessorato della Sanità in un momento così complicato?

«In realtà è il caso di sfatare un pensiero comune: gli Assessorati non si scelgono su un menu come se si fosse al ristorante. - risponde Carlo Marzi - Le deleghe assessorili, come adesso la Sanità e le Politiche Sociali, sono frutto di una scelta politica che prima definisce una maggioranza, quindi poi un Governo con i ruoli e le deleghe assessorili che ne derivano. Mi è stato chiesto dal presidente Renzo Testolin di occuparmi di questo ambito al servizio della nostra comunità, io ne sono onorato e cercherò di fare il meglio possibile sapendo benissimo, come chi c'era prima di me, che ci sono tante responsabilità e tanto lavoro in ballo».

Capitolo ospedale: facciamo il punto sui lavori all’Ospedale regionale Umberto Parini.

«È in corso di approvazione il progetto definitivo/esecutivo dell'ampliamento vero e proprio del Parini in viale Ginevra così come definito da tutti i documenti di programmazione politica di questa consiliatura. I lavori sulle centrali termiche, finanziate con fondi PNRR, è previsto partano entro il 2023 ma soprattutto contiamo di finanziare l'intero ampliamento dell'Ospedale con la prossima legge di assestamento 2023, per poter dare quindi corso alle progettazioni definitive e quindi poi agli iter per l'affidamento dei lavori. A Bilancio sono già stati stanziati 141 milioni di cui 15 sono già stati spesi, abbiamo iniziato a lavorare proprio in questi giorni per reperire le risorse finanziarie mancanti che permettono per legge di poter procedere con le fasi finali della progettazione, perché nel pubblico se un'opera non è completamente finanziata non può "partire". Mi permetta un piccolo commento: ciò in poche settimane è “tanta roba” e va a sommarsi al tanto lavoro fatto negli ultimi 2 anni e mezzo per sbloccare questa iniziativa fondamentale per la Valle d’Aosta».

Reclutamento del personale e liste di attesa: come tratterà questi 2 dossier?

«Chi amministra lavora in continuità temporale: le 2 problematiche sono strettamente collegate tra loro ed è necessario in primis porre attenzione al personale del mondo sanitario e favorirne il reclutamento a tutti i livelli, tema questo che è una emergenza a livello locale, nazionale e internazionale.

Intendiamo proseguire e rafforzare le azioni di attrattività già avviate, potenziando le norme sulla libera professione aziendale e riorganizzando e incentivando i presidi di medicina di area territoriale, rendendo professionalmente ancor più attrattivo il nostro ospedale per le professioni mediche e per tutte le figure che vi operano.

Per ciò che concerne le professionalità mediche, infermieristiche, tecniche e di assistenza è fondamentale incrementare al contempo il numero di infermieri, OSS, tecnici, perché in questa maniera si aumenta il numero di posti letto disponibili in ospedale.

Parallelamente, è vitale intervenire sui 3 biglietti da visita della sanità valdostana oggi in profonda difficoltà: le liste di attesa, il pronto soccorso e l’emergenza e la medicina del territorio, a partire da medici e pediatri di famiglia.

E’ fondamentale assicurare la pronta presa in carico della persona in condizioni di disagio, che deve sentirsi in qualche modo accolta e monitorata. L’azienda sta operando secondo indicazioni condivise per ridurre i tempi di attesa e la permanenza in Pronto Soccorso, velocizzando soprattutto la presa in carico dei pazienti che, non richiedendo prestazioni polispecialistiche, non devono necessariamente permanere molte ore in attesa.

E’ bene essere molto chiari su un aspetto: buona parte dei problemi più grandi della Sanità pubblica europea e nazionale, quindi a maggior ragione valdostana, hanno una causa comune e cioè la mancanza di medici, infermieri, OSS e di ogni professionalità sanitaria. Quindi insieme all'Usl stiamo rivolgendo ogni tipo di attenzione economica e organizzativa per ottimizzare e valorizzare a livello professionale e lavorativo prima di tutto il nostro personale in attività, per l'ottimo lavoro che ha svolto e sta svolgendo, e a seguire reclutare e attrarre altri professionisti nella nostra regione.

Recuperare personale permetterà di aumentare i posti letto disponibili e quindi alleviare la situazione di forte disagio presente al Pronto Soccorso.

Collaborare con i medici e i pediatri sul territorio e arrivare a definire le liste di galleggiamento per alleviare il disagio di chi non riesce neanche mettersi in lista di attesa sono inoltre le azioni che stiamo definendo in parallelo rispetto alle azioni di attrattività».

L’emergenza Covid è alle spalle però ha segnato gli ultimi anni: perché secondo lei in Valle d’Aosta abbiamo registrato numeri particolarmente alti e il virus si è diffuso così rapidamente e massicciamente?

«Sicuramente ha influito la composizione della comunità valdostana, caratterizzata da alta percentuale di persone ultrasessantacinquenni e di anziani fragili oltre ad altri fattori, come il fatto di essere una regione turistica, a forte transito anche internazionale. La nostra comunità ha combattuto per avere un ospedale e questo nel tempo è cresciuto arrivando a soddisfare tutta una serie di servizi, il fatto però che resti il solo ospedale presente sul territorio in un momento drammatico come la pandemia ha reso la gestione problematica in un territorio complesso come quello valdostano».

Politiche sociali: quali sono i dossier ai quali darà priorità in questo ambito?

«Le politiche sociali sono il settore, dopo la sanità pubblica, più colpito dagli effetti del post-pandemia che ha cambiato profondamente molti aspetti della nostra vita e che determina oggi, a mio avviso, un diverso approccio con cui affrontare e risolvere i problemi, sia dal punto di vista politico che amministrativo. Anche le politiche sociali stanno quindi vivendo un momento di complessivo cambiamento: sia a livello nazionale che regionale diventa vitale programmare dal punto amministrativo e finanziario, in quanto le fonti di finanziamento in tale settore sono, oggi, diversificate tra Regione, Stato e PNRR/Europa.

Ecco quindi che programmare, fare rete col territorio e partecipare ai tavoli di lavoro interregionali e nazionali è oggi una priorità. Ciò detto, cito alcune delle tante azioni su cui stiamo lavorando: la revisione della legge sulla disabilità e della legge regionale in materia di politiche abitative e sulla morosità incolpevole, con la costituzione di un tavolo politico-tecnico con tutti gli enti coinvolti, la redazione del Piano regionale per la non autosufficienza e l’aggiornamento della legge quadro dei contributi a favore delle persone in condizioni di povertà o che necessitano di assistenza.

In buona sostanza, si tratta di adeguare i tanti strumenti di aiuto e sostegno nelle diverse condizioni di disagio in cui versano le persone, rispetto alle odierne esigenze, che negli ultimi anni sono innegabilmente mutate».

Politica: Stella Alpina ha 1 consigliere e 1 assessore: siete fortunati o convincenti?

«Mi viene da risponderle con una battuta: siamo cicciottelli, facciamo per 2. In realtà la questione è profondamente politica. Stella Alpina è un movimento politico autonomista e di centro che esiste da 22 anni. In Consiglio sono rimasto solo ma abbiamo amministratori e amici sul territorio e con il Congresso abbiamo avviato un percorso di rinnovamento ma, soprattutto, abbiamo sempre creduto nel progetto politico basato sulla centralità del mondo autonomista valdostano che ha caratterizzato il governo Lavevaz e che caratterizza il governo Testolin. Nel 2020, così come nel 2023, abbiamo messo questa visione politica sopra tutto il resto, pur apprezzando e rispettando l'opportunità di essere presenti in Giunta con responsabilità e onore».

Il risultato - uno solo - che più la inorgoglisce della prima parte di legislatura passata al «super Assessorato» che ha lasciato.

«Ciò che mi resterà in testa e nel cuore dei 2 anni e mezzo di questa esperienza sono le persone con le quali ho lavorato a livello politico e dirigenziale. Approvare 3 finanziarie regionali con il governo Lavevaz, riattivare i mutui, chiudere il primo lotto dell'Università e finanziare il secondo, gli interventi per i Comuni e il territorio, il progetto bandiera per la digitalizzazione, le azioni per la crisi idrica e il PTA sono stati il frutto condiviso del lavoro di una maggioranza e di un governo che hanno operato con coraggio e serietà».

Il punto sulla "mobilità sanitaria" che riguarda l'Ospedale di Aosta: fino a pochi anni fa la tendenza sembrava positiva grazie anche a reparti di eccellenza come oculistica e urologia. Quali sono le cifre ora e quali le prospettive per migliorare questo saldo?

«Il saldo di mobilità è determinato dalla differenza tra mobilità attiva e passiva e quindi dalla capacità di saper attrarre pazienti da altre regioni o di dover pagare perché i nostri concittadini si curino fuori regione. Per la Valle d'Aosta questo saldo è sempre stato negativo - circa 10 milioni - per ovvie ragioni demografiche, ma c'è stato un tempo nel quale avevamo tutta una serie di strutture attrattive e all'avanguardia.

Dobbiamo lavorare tutti insieme per tornare là. Sentiamo parlare sempre e solo di soldi per attrarre i migliori professionisti però io credo che se lavoriamo anche per migliorare il clima aziendale e il benessere lavorativo del nostro servizio sanitario regionale creando percorsi di sviluppo professionale adeguati per chi già lavora con noi, assieme alla bellezza del nostro territorio per chi arriverà, ebbene abbiamo delle carte da giocarci e ce le giocheremo fino in fondo al meglio delle nostre possibilità».

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