Edilizia, anche i sindacati valdostani partecipano alla mobilitazione di oggi
Oggi sabato 1 aprile è una giornata di mobilitazione in tutta Italia per i lavoratori edili. Per la Valle d'Aosta, la Fillea Cgil e la Feneal Uil partecipano alla manifestazione di Torino, organizzata in zona Falchera. Lo sciopero ha come scopo «la difesa dell'occupazione e del buon lavoro; per l'ambiente e la qualità delle nostre città; per la salute e la sicurezza nel settore delle costruzioni». La Fillea Cgil e la Feneal Uil chiedono «la modifica del decreto 11 del 2023 sui bonus edili, che rischia di distruggere 100mila posti di lavoro e soprattutto di escludere milioni di cittadini a basso reddito dalla possibilità di avere una casa più vivibile e sicura, più efficiente in termini energetici, più salubre e con bollette meno care». Vogliono anche «vincoli stringenti sull'obbligo di applicare e rispettare i contratti nazionali degli edili in tutti gli appalti di lavori e il ripristino del divieto dei sub appalti a cascata».
Il Savt Bâtiments, categoria degli edili del sindacato autonomo valdostano, «sostiene ed esprime solidarietà a tutti i lavoratori che parteciperanno alla mobilitazione indetta dalla Fillea Cgil e dalla Feneal Uil per sabato, organizzata in 5 periferie di metropoli italiane: Torino, Roma, Napoli, Cagliari e Palermo». Lo scrive in una nota il sindacato. «Il settore dell'edilizia ha vissuto 2 anni di crescita - evidenzia il segretario Stefano Enrietti - e i dati dell'Ente paritetico edile della Valle d'Aosta sono chiari: a fine 2022 le imprese edili della regione erano 463, con un aumento del 39 per cento da fine 2019, relativo al periodo pre-Covid e della messa in campo delle agevolazioni relative al Superbonus. Una situazione che ha dato origine a un boom di assunzioni pari a una crescita del 46 per cento». Oggi invece «la recente scelta del governo di bloccare la cessione dei crediti per i bonus edili a discapito dei redditi più bassi rischia di cancellare centinaia di posti di lavoro e colpisce tutti cittadini valdostani con un basso reddito, negando loro la possibilità di avere una casa più vivibile, sicura, efficiente in termini energetici, e con bollette meno onerose».