«Sensibilizzare il governo italiano a iniziare un confronto serio con la Francia»

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Si sono riuniti nei giorni scorsi nella sede di Confindustria ad Aosta i presidenti delle associazioni di categoria della Valle d'Aosta; oltre all'associazione ospite, erano presenti gli albergatori dell'Adava, la Confartigianato, la Confcommercio, la Coldiretti e la Cna.

Tra i temi, le imminenti chiusure del traforo del Monte Bianco per 72 mesi dal 2023 al 2040, tema sul quale «è emerso l'auspicio che venga valutata in maniera approfondita l'opzione del raddoppio, rispetto alla riqualificazione della canna unica attualmente in servizio».

Sono anche state affrontate questioni relative alle difficoltà di accesso alla Valle d'Aosta, alla viabilità nella città di Aosta e al problema dei parcheggi in centro. «Al termine dei lavori si è deciso di proseguire questa forma di collaborazione, per arrivare a posizioni condivise da sottoporre poi agli interlocutori istituzionali in maniera unanime» conclude la nota.

“Noi per il raddoppio”

«La nostra posizione non cambia. Abbiamo già espresso la nostra positività rispetto a un progetto di raddoppio del traforo.

Per noi raccogliere queste indicazioni dal sindaco di Chamonix non è positivo. Siamo convinti che possa aprirsi comunque un confronto al di là di queste dichiarazioni, e in questo senso lavoreremo».

Così il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, dopo che il sindaco di Chamonix Éric Fournier ha riferito dell'opposizione del governo francese allo scavo di una seconda galleria nel Monte Bianco per far fronte alle chiusure previste nei prossimi anni legate a lavori sulla volta. Opposizione peraltro sottolineata in un intervista pubblicata dal nostro giornale sabato scorso, 25 marzo.

Proprio nella mattinata di mercoledì scorso, 29 marzo, Renzo Testolin ha partecipato all'assemblea dei soci della Rav, la società che gestisce il raccordo autostradale fra la città di Aosta e il Traforo del Monte Bianco, partecipata al 42 per cento dalla Regione e al 58 per cento dalla Società italiana per azioni per il Traforo del Monte Bianco spa (Autostrade per l'Italia detiene il 51 per cento delle azioni di Sitmb).

In questa occasione, ha riferito il presidente della Regione, «Ho espresso di comune accordo, anche con la parte “privata” della proprietà della Rav, l'intenzione di lavorare per sensibilizzare il governo italiano a iniziare un confronto serio con la Francia, per valutare un raddoppio del traforo, senza il quale ci troveremmo in difficoltà».

«Sulla questione del raddoppio del traforo del Monte Bianco siamo a tutti i livelli delle istituzioni francesi totalmente contrari» ha detto Éric Fournier, che è anche consigliere speciale con delega all'ambiente, al clima e all'energia per la regione Alvernia-Rodano-Alpi.

Rispetto al «non raddoppio» il Sindaco di Chamonix spiega: «Ho un impegno scritto dei 3 precedenti ministri francesi ai trasporti».

Inoltre l'attuale titolare del dicastero, Clément Beaune, nel novembre 2022, nel corso di una riunione a Parigi, «mi ha detto molto chiaramente che “la questione non è d'attualità”».

Il raddoppio della galleria tra Italia e Francia - auspiscato in primis da Confindustria - è tema d'attualità visti i lunghi periodi di chiusura previsti nei prossimi anni per consentire lavori di risanamento della volta.

“Riflettori accesi”

«Pur consapevoli del fatto che si tratta di un dossier che richiede un lavoro di mediazione a livello internazionale, è però necessario un impegno anche a livello di sistema nazionale da parte di tutti i soggetti economici perché i riflettori rimangano accesi su un tema di fondamentale importanza per l'economia valdostana e per la sua crescita».

Lo ha detto il presidente della Chambre, Roberto Sapia, dopo aver partecipato a Firenze alla Conferenza nazionale delle Camere di Commercio.

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