Riforma elettorale, i promotori tornano alla carica con l'elezione diretta del Presidente della Regione
«Quale credibilità può esprimere una Regione che cambia 8 presidenti e svariate maggioranze in 6 anni?». E’ la domanda con cui il Cre, il Comitato per la riforma elettorale Valle d'Aosta, evidenzia le difficoltà di un Consiglio Valle che «non funziona e va modificato». Se ne è parlato in un incontro promosso martedì scorso, 28 marzo. Il nodo della governabilità passa da una riforma della legge elettorale regionale, come evidenza Gabriella Poliani, del Comitato.
Il Consiglio ha dato mandato alla Prima commissione permanente «Istituzioni e autonomia» di lavorare sul tema, con la prospettiva che l'aula possa approvare le nuove regole del gioco entro l'anno. Al momento vi sono 2 proposte legislative di riforma elettorale all'esame dei commissari, e altre arriveranno. Il Comitato, che già si era fatto portavoce di una mobilitazione popolare, rilancia con una nuova raccolta firme e scrive una lettera aperta al Presidente della Prima commissione, sollecitando il rispetto dei tempi previsti. In vista della discussione estiva, le firme saranno raccolte sino a maggio. Sarà poi richiesto al presidente della Prima Commissione, Erik Lavevaz, un incontro per illustrargli le posizioni del Comitato.
La consigliera regionale di PCP Chiara Minelli ha ricordato «la richiesta di un parere da un costituzionalista» e il fatto che nella riunione della Prima commissione «il presidente Lavevaz abbia preannunciato la discussione sulla riforma del sistema elettorale regionale, confrontando le due proposte giunte da Forza Italia e PCP». Tuttavia, all’ordine del giorno della prossima riunione della commissione «è iscritto un altro argomento prioritario, la riforma degli enti locali, ma non la legge elettorale». Dal canto suo Mauro Baccega di Forza Italia ha fatto presente che «non ci sono alternative valide all’elezione diretta del Presidente della Regione, per garantire agli elettori di scegliere una maggioranza, un programma e un presidente che durino 5 anni».
Con un voto unanime, la direzione regionale del Partito Democratico della Valle d'Aosta ha approvato una proposta di legge elettorale regionale, «da mettere sul tavolo per un'ampia discussione» si legge in una nota. La proposta prevede, per rendere più governabile la Regione, un sistema proporzionale con premio di maggioranza: alla coalizione o lista che ottiene il 50 per cento dei voti vengono attribuiti 23 seggi su 35; nel caso in cui nessuno raggiunga tale soglia, si procede a un turno di ballottaggio tra i primi due e la lista o coalizione che vince al ballottaggio ottiene 23 seggi. Rimane una soglia di sbarramento del 5 oer cento per accedere in Consiglio regionale. Sulla parità di genere, il Pd propone di aumentare la presenza di donne in lista fino al 50 per cento, di introdurre la doppia preferenza di genere e di prevedere la presenza di entrambi i generi in giunta. È prevista la possibilità di candidarsi in Consiglio al compimento dei 18 anni (oggi il limite è di 21) e l'abbassamento del numero di firme per presentarsi alle elezioni per le liste che non sono presenti in Consiglio regionale.