Realtà aumentata e virtuale per il sito di Vollein

Realtà aumentata e virtuale per il sito di Vollein
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Prenotazioni esaurite, 2 turni di visita in più nel pomeriggio e una grande attenzione alla presentazione del mattino nell’auditorium di Quart hanno caratterizzato, sabato scorso, 18 marzo, la giornata di riapertura del sito archeologico di Vollein, nella sua nuova veste, di punto di interesse all’interno del “Circuito della preistoria”. I siti coinvolti sono quelli del Mont Fallère a Saint-Pierre, la necropoli di Champrotard a Villeneuve, l’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, le incisioni rupestri di Chenal a Montjovet, il riparo di Barma Cotze a Donnas e naturalmente il sito di Vollein a Quart, il primo ad essere valorizzato, grazie ad una serie di interventi finanziati dal programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Francia Alcotra 14-20, Piano Integrato TEMatico “Patrimonio Cultura Economia”. Sul sito sono posizionati 3 pannelli, che spiegano caratteristiche e storia del luogo, ma soprattutto attraverso un QRcode permettono di accedere ai contenuti multimediali di realtà virtuale e realtà aumentata, che fanno immergere l’osservatore nel paesaggio e nei reperti. Alle realizzazioni multimediali si accede anche tramite il sito digitavollein.eu: utilizzando un cellulare, è possibile “vedere” e ruotare in direzioni diverse oggetti come un bracciale in conchiglia o uno spillone, anche senza trovarsi nel sito sopra Quart.

Nella storia di 6mila anni fa

Vollein è un luogo delicato da gestire, con le sue falesie, su cui in parte si può arrampicare, e il protendere sulla Plaine, che lo rende particolarmente esposto agli agenti meteorologici, tanto che gli scavi restano per ora coperti. La prima segnalazione risale al 2012 ed è dovuta a Damien Daudry e alla Societé Valdôtaine d’Archéologie. Poi sono venuti i primi studi, i rilievi, l’attesa dei fondi che finalmente sono arrivati. «Abbiamo effettuato i rilievi con metodologie diverse - ha spiegato la soprintendente Cristina De La Pierre - per poter un domani ricostruire il sito anche in un museo, perché dalla realtà si vede veramente poco». Le società coinvolte nella realizzazione multimediale - Archimetria Group, D Farm e FilmWork - hanno ricreato il percorso di visita attraverso filmati, che lo contestualizzano nel “Circuito della preistoria”, esempi di realtà virtuale che ne offrono diverse visuali, espansioni in realtà aumentata per vedere i reperti da vicino. Alcuni, una tomba e un bracciale in conchiglia Glycymeris, sono stati presentati nell’incontro pubblico nella forma di modellini 3D, riprodotti con materiali innovativi, pensando anche a visitatori non vedenti, offrendo a tutti la possibilità di toccare con mano l’archeologia che, per ora, non si può vedere a cielo aperto.

La funzionaria Ambra Idone ha portato a compimento il progetto avviato dal dirigente, ora in pensione, Lorenzo Appolonia. «Aggiungeremo una pedana - ha illustrato - per vedere meglio le incisioni e abbiamo messo in sicurezza le lastre di copertura, per le quali confidiamo di poter trovare una collocazione museale. Anche queste sono state una sorpresa, perché sotto quelle visibili ne abbiamo trovate altre».

Le incisioni sono evidenziate grazie alla realtà virtuale, per far emergere le forme a serpente e di orma di piede.

Proseguono intanto gli studi, che mettono in relazione i diversi siti preistorici, per arrivare a raccontare chi abitava la Valle d’Aosta già 9mila anni fa, epoca cui risale il sito del Mont Fallère.

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