Celebrati a Torino i funerali di Eleonora Caire vittima di un incidente in montagna

Celebrati a Torino i funerali di Eleonora Caire vittima di un incidente in montagna
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Sono stati celebrati giovedì 23 marzo, nella parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli di via Saluzzo a Torino, i funerali di Eleonora Caire, 33 anni, medico chirurgo e scialpinista deceduta nella giornata di lunedì 20 marzo dopo esser stata vittima di un incidente nel pomeriggio di sabato 18.

La donna e altri 2 escursionisti stavano procedendo lungo il canale dei Torinesi, sul Marguareis, sopra Chiusa Pesio, quando sono precipitati. Elena Caire è rimasta ferita gravemente ed è stata ricoverata all’ospedale di Cuneo - dove poi, purtroppo, è spirata - in codice rosso. Meno gravi le condizioni degli altri 2 scialpinisti, recuperati dall’elicottero e poi trasportati in ospedale, rispettivamente in codice giallo e verde. Nata a Torino, Eleonora Caire aveva abitato a Courmayeur ma da tempo era residente e lavorava nel capoluogo piemontese. Aveva conseguito il diploma di formazione specifica in Medicina Generale nel 2018 con la tesi «Terapie Assistite da Animali: cura complementare di interesse per il Medico di Medicina Generale». Grande appassionata di natura arrampicata e sci alpinismo che amava condividere con il suo cane e compagno di avventure «Quark», era impegnata nel sociale. Collaborava con l’associazione «La Casa del Sole - Aps» in progetti di terapie assistite con gli animali e tanti amici «terapeuti a 4 zampe». Con alcuni colleghi psicologi, aveva ideato un progetto in collaborazione con i medici di Medicina Generale dell’Asl Città di Torino dedicato ai bambini più fragili, a cui la pandemia ha causato sintomi correlati al disturbo da stress post traumatico.

«I medici hanno fatto tutto il possibile per salvarla e coloro che le volevano bene hanno pregato per lei, - dichiarano i familiari di Elena Caire - ma, sfortunatamente, l’impatto era stato troppo forte e domenica 19 marzo ci hanno comunicato la sua morte cerebrale. Come sicuramente Ele avrebbe desiderato, abbiamo dato il consenso alla donazione degli organi, che continueranno così a vivere, e a donare a qualcuno un po' di quella vita che Eleonora tanto amava».

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