Courmayeur, valanga travolge e uccide due giovani svedesi

Courmayeur, valanga travolge e uccide due giovani svedesi
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Annika Maria Henriette Frankendal e Theresia Jansson Palmer, entrambe 24enni di nazionalità svedese: sono questi i nomi delle 2 vittime della valanga caduta il pomeriggio di domenica scorsa, 19 marzo, nel canale degli Spagnoli, sopra Courmayeur. Facevano parte di una comitiva di 4 giovani tra i 21 e i 25 anni, provenienti dal paese scandinavo, impegnati in una discesa in fuoripista. I 2 ragazzi che erano con loro hanno raccontato ai soccorritori: «Ci siamo infilati con gli sci nel canale e poi, a un certo punto, la valanga è partita sotto i nostri piedi. Noi siamo stati trascinati per una decina di metri e siamo riusciti a salvarci. Loro, invece, sono state portate più a valle».

I 2 superstiti si sono messi alla ricerca delle amiche. Erano equipaggiati a dovere e, utilizzando l’Artva, hanno localizzato una delle 2 ragazze travolte, ma si sono resi subito conto che aveva perso la vita. I 2 appassionati di free ride non sono guide alpine e le 2 ragazze si erano affidate a loro. Da questo punto di vista, mancando una posizione di garanzia, non emerge al momento una loro responsabilità. Gli accertamenti sono affidati al Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves, che ha condotto le operazioni insieme al Soccorso Alpino Valdostano. La valanga si è staccata a circa 2.300 metri di quota e la prima vittima è stata trovata 120 metri più in basso, la seconda a 270 metri. La slavina ha percorso circa 600 metri, arrivando al fondo valle. L'altezza del fronte è di circa 3 metri. Dopo il recupero della prima vittima, nel tardo pomeriggio di domenica, le condizioni meteo non hanno consentito di proseguire con le operazioni di ricerca, che sono riprese lunedì e hanno permesso di individuare anche la seconda sciatrice deceduta. Dalle valutazioni dei soccorritori, sul verificarsi dell’incidente hanno influito anche la pioggia, che cadeva al mattino mista a neve, e l’innalzamento della temperatura.

Indagata una guidaProseguono, parallelamente, gli accertamenti sulla valanga che lunedì 13 marzo ha travolto e ucciso il 27enne monegasco Jean-Vincent Lausseure, che partecipava ad un’uscita in eliski nella conca di Cheneil, in Valtournenche. Nell’ambito del fascicolo aperto per omicidio colposo, la Procura - il fascicolo è affidato al pm Giovanni Roteglia - ha disposto l’acquisizione delle immagini della “action cam” indossata dalla vittima.

Nel contempo, è stata indagata la guida che accompagnava Lausseure nella discesa, Nicola Corradi di Valtournenche. Si trattava della quarta discesa di quel giorno, partita dal colle di Croux, a 2.700 metri. Un atto anche a garanzia del professionista, considerando che la sua posizione in qualità di guida integra la soglia degli “indizi” previsti dalla riforma Cartabia per l’iscrizione nel fascicolo.

L’obiettivo dell’accertamento sulla telecamera è ottenere elementi utili a corroborare la ricostruzione compiuta sinora dai militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Breuil Cervinia. Secondo tale ricostruzione, la guida precedeva il giovane, per creare la traccia, e lui era subito dietro. Forse si è spostato oltre il tracciato ed è stato visto cadere da un gruppo che seguiva alla distanza, probabilmente avendo staccato la valanga al suo passaggio.

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