La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera rinvia l’esame del caso Cunial

Nuovo rinvio nella Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera per la decisione sull'insindacabilità dell'ex deputata Sara Cunial, eletta nel Movimento 5 Stelle e poi passata al gruppo misto. Sara Cunial è a processo al Tribunale di Aosta per rifiuto a fornire le proprie generalità, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale, dopo aver partecipato a una manifestazione contro la didattica a distanza nelle scuole ad Aosta, sabato 24 aprile 2021. I fatti contestati sono avvenuti davanti a una birreria, ad alcune centinaia di metri dalla manifestazione. Sara Cunial, invitata a fornire chiarimenti alla Giunta, ha comunicato che non avrebbe partecipato alla seduta di mercoledì 15 marzo, inviando una memoria difensiva nella giornata di lunedì 13. Nell'atto, riassunto in Giunta da Devis Dori, deputato dell'Alleanza Verdi e Sinistra e relatore, Sara Cunial ribadisce che i fatti oggetto del procedimento penale costituiscano «Opinioni espresse da un parlamentare nell'esercizio delle sue funzioni». L'ex deputata ha ribadito come la sua uscita pubblica ad Aosta fosse legata alla sua attività di parlamentare. Devis Dori, come si legge nel verbale di seduta ha però ricordato che la Giunta non deve «In realtà di stabilire se il contesto generale nel quale si sono svolti i fatti sia o meno attinente all'attività parlamentare dell'onorevole Cunial, quanto piuttosto di decidere se l'ipotizzato rifiuto di farsi identificare nonché le frasi pronunciate - reputate dall'accusa oltraggiose e minacciose nei confronti di un pubblico ufficiale che agiva nell'esercizio dei propri doveri di istituto - possano essere considerate opinioni espresse dalla deputata nell'esercizio della sua funzione di parlamentare». Su questo particolare aspetto, Carla Giuliano, deputata del Movimento 5 Stelle, ha sostenuto di «Non ritenere che un mero comportamento, lecito o illecito, possa essere del tutto assimilato a un'opinione espressa nell'esercizio del mandato parlamentare». Il presidente della giunta, Enrico Costa (Azione), ha rinviato a un'altra seduta la decisione.