Il dirigente aostano Federico Marchetti ha presentato il suo lavoro sull’apprendimento a Didacta

Il dirigente aostano Federico Marchetti ha presentato il suo lavoro sull’apprendimento a Didacta
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Metaverso, cinema, sport, innovazione sono tutti aspetti che hanno segnato gli appuntamenti a Didacta Italia 2023, il più importante appuntamento sull’innovazione della scuola che, alla sua sesta edizione, ha moltiplicato le imprese ospiti e il pubblico di docenti, dirigenti scolastici ed operatori. Voluta dall’Indire, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, la manifestazione è vetrina per tecnologie e metodi, ma soprattutto punto d’incontro per chi fa ricerca e sperimentazione nel mondo dell’educazione. Presente fin da mercoledì 8 marzo, primo dei 3 giorni di appuntamenti, Federico Marchetti (foto) dirigente scolastico della Martinet ha presentato una visione accattivante dei “sospettati” nel mondo dell’apprendimento. «Ho deciso di chiamare il mio primo workshop “WANTED: l’apprendimento significativo e la lista dei sospettati” scegliendo uno stile diverso, più giocoso - spiega - Si discute molto di compiti, lezione frontale, valutazioni: occorre analizzare a fondo i processi e conoscerli, anche a livello terminologico, dove ci sono fraintendimenti enormi. Parto dall’apprendimento significativo, che è il contrario dell’apprendimento meccanico e della memorizzazione ai fini della valutazione. Le conoscenze sono alla base dell’apprendimento, ma ce ne sono di diversi tipi e bisogna tenerne conto. Per questo occorre indagare, andare al di là dei cliché, ricordandoci anche delle relazioni, dell’interazione con gli altri».

Nella sua istituzione scolastica, ad Aosta, si applica l’approccio della scuola senza zaino, alla primaria, e da quest’anno la DADA Didattica per ambienti di apprendimento nella secondaria di primo grado. Cambia la visione dei compiti, dell’uso dei libri scolastici e della gestione degli spazi e dei tempi della scuola. «E’ un invito alla formazione ma soprattutto alla condivisione tra docenti. - continua - Bisognerebbe non soffermarsi alla prima impressione e non alimentare dibattiti con repliche sommarie, ma trovare risposte negli studi, ad esempio molte informazioni ci arrivano dalle neuroscienze». La presenza a Didacta di molte aziende che propongono ambienti di apprendimento innovativi, ma anche i cospicui fondi del Pnrr che stanno impegnano le scuole nella progettazione, portano a ragionare sull’uso delle tecnologie, da piattaforme per l’apprendimento alle stupefacenti aule immersive. Sono questi gli argomenti degli altri due interventi di Federico Marchetti, «PIANO SCUOLA 4.0: da aula ad ambiente di apprendimento» e «I sogni nel cassetto. Gli ambienti di apprendimento visti con gli occhi di un bambino», quest’ultimo presentato con Lidia Cangemi, che con l’approccio DADA ha rivoluzionato gli ambienti del Liceo Kennedy di Roma. «Rientro ad Aosta con la soddisfazione di essere stato coinvolto in questa esperienza e confortato dal confronto positivo con altre realtà italiane. - conclude - A livello tecnologico siamo fortunati, anche come edifici, rispetto ad altre realtà. Raccontando come all’Istituzione scolastica Martinet abbiamo gestito il Pnrr, ci è stato riconosciuto che abbiamo una visione concreta, realistica, che non stravolge ciò che esiste già ma crea un presupposto per potenziare prassi che già mettiamo in atto».

Un grande spazio, a Didacta, è dedicato alla robotica educativa. Proprio in questo ambito, ieri venerdì 10 marzo ultimo giorno della fiera, hanno presentato un loro progetto altri due talenti valdostani della didattica innovativa. Caterina Staffieri e Federica Borin, insegnanti della secondaria di primo grado alla Lexert di Aosta, hanno presentato «Animodul: Disegno, Coding, Tinkering e Machine Learning», che lega le competenze del disegno tecnico a quelle del disegno digitale, utilizza il pensiero computazionale e arriva al concetto di machine learning e intelligenza artificiale.

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