“The Stone”: il caso in Consiglio regionale La Lega e Pcp chiedono chiarezza sull’opera

“The Stone”: il caso in Consiglio regionale La Lega e Pcp chiedono chiarezza sull’opera
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La polemica sul nuovo condominio “The Stone” di Cervinia - la cui costruzione è prevista al posto dell’Hotel Fosson, che verrà demolito - sbarca anche in Consiglio Valle. «Il Gruppo consiliare Lega Vallée d'Aoste ha svolto in questi giorni un attento lavoro di analisi rispetto alle criticità emerse ed ai dubbi sollevati da più parti in merito al residence denominato “The Stone” di Valtournenche. - si legge in una nota della Lega - Pertanto, in considerazione di quelle che sono le prerogative statutarie che assegnano potestà legislativa in materia urbanistica, oltreché dei piani regolatori per zone di particolare importanza turistica, ha depositato una richiesta di audizione nella terza Commissione consiliare, competente per materia». In dettaglio, i consiglieri Luca Distort e Dino Planaz «chiedono al presidente della Terza Commissione consiliare di programmare, al più presto, un'audizione degli assessori competenti e del rispettivo personale dirigente, per relazionare sull'iter autorizzativo agli effetti delle norme regionali in ambito urbanistico e dei pareri di competenza degli organi regionali e sulle eventuali intenzioni in merito».

«Si tratta di un approfondimento dovuto e necessario - dichiara il consigliere Luca Distort, commissario della terza Commissione consiliare per il gruppo Lega, nonché architetto - per garantire la tutela paesaggistica delle località del nostro territorio in compatibilità con gli strumenti legislativi regionali e la coerenza con i principi di rigenerazione e riqualificazione, per realizzare la corretta armonia con i meccanismi dell'economia territoriale».

«Il Gruppo consiliare Lega Vallée d'Aoste, a cominciare da questo approfondimento, che si augura possa avvenire il più presto possibile, continuerà a lavorare affinché si possa contribuire ad individuare le migliori soluzioni capaci di tutelare tanto il paesaggio quanto l'iniziativa privata ed il rapporto con le diverse realtà locali» conclude la nota.

Ma le perplessità a Palazzo Deffeyes non arrivano solo da destra. Anche Pcp annuncia iniziative per discutere la questione in Consiglio regionale.

Intanto la petizione - avviata da un gruppo di proprietari di case nei condomini che si trovano accanto al punto in cui dovrebbe sorgere il nuovo residence di 9 piani alto 30 metri - sul web sta raccogliendo un sostegno enorme e adesso sfiora le 30mila firme.

Dal canto suo l’architetto savonese Gianluca Peluffo risponde con una buona dose di ironia sul proprio profilo Facebook, pubblicando una serie di cartoline virtuali dal titolo “Saluti da Cervinia. Bellezze architettoniche ed edilizie. Italia. Repubblica delle banane” nelle quali sono ritratti vari palazzoni già presenti a Cervinia di gusto a dir poco discutibile. «Temo che il cattivo gusto e il kitsch - scrive Gianluca Peluffo - abbiano grande accoglienza positiva in Italia, un Paese in cui il primo motore del cittadino è l'interesse personale». «Fra chi attacca il nostro progetto a Cervinia - scrive ancora Peluffo - c'è anche chi falsifica nostre immagini per dimostrare la tesi dell'ecomostro, alzando l'edificio una decina di metri (su 30 complessivi) in più del progetto approvato. Le stesse immagini falsificate sono finite sui giornali». E ancora: «Molti mi chiedono perché io mi metta a polemizzare sui social su un tema delicato, spinoso, con un progetto approvato, con gente incompetente e palesemente prevenuta o offuscata da spirito reazionario o interessi personali. Credo che l’architettura come futuro possibile del Paese vada difesa. Credo che se un progettista non appartiene a lobbies o élite di potere, debba lo stesso poter esprimere il proprio saper fare. Ovviamente l’architettura è sempre pubblica. Quindi è giusto venga discussa, venga spiegata, venga attaccata anche in Parlamento. Va tutto bene. Siamo qui a discutere sul merito e a combattere sul metodo. Poi se si usano immagini e informazioni manipolate e false, o si “raccolgono firme” che nessuno può verificare, o si usano profili social inventati, il tema cambia professione, che non è più quella dell’architetto, ma quella dell’avvocato e del giudice».

Sul tema, il sindaco di Valtournenche Jean-Antoine Maquignaz nei giorni scorsi ha fatto sapere che il Comune ha chiesto dei pareri legali «per verificare che tutte le normative siano rispettate».

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