Sessantenne nuovamente aggredito
Nuovamente aggredito e minacciato nei giardini pubblici di Avenue Conseil des Commis dedicati ad Emilio Lussu, di fronte al Tribunale di Aosta. È capitato al sessantenne valdostano già preso di mira da uno straniero domenica 12 febbraio. Un episodio che era stato puntualmente riferito da La Vallée Notizie. «Domenica scorsa, 5 marzo, verso le 16.30, ero seduto su una panchina - racconta la vittima - quando quella persona mi ha colpito violentemente. Io mi sono subito allontanato ma quando sono giunto davanti alla stazione ferroviaria mi ha colpito ancora con una tavola di legno e meno male che avevo lo zaino, altrimenti mi avrebbe spaccato la testa». A porre fine allo scontro che poteva avere serie conseguenze sono alcuni stranieri che frequentano la zona mentre il sessantenne chiama la Polizia. Gli agenti arrivano tempestivamente e arrestano l'aggressore che ancora si trovava nei paraggi. Quest’ultimo viene identificato: è un cittadino maliano di 30 anni, Demba Dabo. Ma perché questa ennesima aggressione? I 2 si conoscono? «Certo che ci conosciamo - riferisce il sessantenne - perché all'inizio, volendo fare un gesto umanitario, per circa un mese gli ho portato degli alimenti visto che era in difficoltà ma in seguito, rivelatosi un violento, ho smesso e a questo punto sono iniziate le percosse. Tra l'altro io cercai di aiutarlo ancora portandolo alla Caritas, ma una volta giunti davanti alla sede cambiò idea e se ne andò». Ma non potrebbe variare i suoi itinerari per evitarlo? «Io non sono residente ad Aosta e non ho l'auto e spesso, quindi, prendo il treno o il pullman, pertanto sono costretto a passare in questa zona. - spiega il sessantenne - E poi non vedo perché dovrei cambiare le mie abitudini, pur ammettendo che la situazione si sta facendo sempre più pesante. Adesso è in galera, quindi per il momento sono tranquillo. Ma come sempre presto uscirà e allora il problema si ripresenterà». Mentre gli agenti di Polizia lo portavano via, infatti, Demba Dabo (che non è nuovo a episodi di violenza) ha urlato: «Non ho ancora finito con te! Quando esco ti verrò a cercare!». «È un pericolo pubblico - conclude il valdostano - quindi va fermato prima che succeda qualcosa di grave».