Condominio The Stone a Cervinia, la società V.i.Co al contrattacco “Non è un grattacielo, altezza compatibile con altri edifici al Breuil

Condominio The Stone a Cervinia, la società V.i.Co al contrattacco “Non è un grattacielo, altezza compatibile con altri edifici al Breuil
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The Stone - il palazzo residenziale di 9 piani che sarà costruito nel centro di Breuil Cervinia al posto dell’ex Hôtel Fosson, dalla società V.i.Co di Hône che fa capo a Ezio e Tiziano Colliard - continua a fare parlare di sé. Tanto da essere oggetto addirittura di un’interrogazione parlamentare firmata dal deputato Matteo Rosso, a seguito della petizione on line lanciata sulla piattaforma Change.org che ha già raccolto circa 5mila firme. Nell’interrogazione si chiede «di quali informazioni disponga il Governo in merito e quali iniziative, per quanto di competenza, il governo intenda assumere in relazione all’iter autorizzativo dell’opera, con particolare riguardo all’impatto ambientale della struttura e se risulti sulla base di quali motivazioni la Soprintendenza abbia autorizzato un edificio così alto e sproporzionato rispetto al contesto e che non rispetterebbe un’estetica propriamente alpina, con l’uso sapiente di legno e pietra».

Sempre a seguito delle tante polemiche scaturite sul progetto The Stone il sindaco di Valtournenche Jean-Antoine Maquignaz si è rivolto a 2 studi legali per «verificare che tutte le normative siano state rispettate per permettere la costruzione del condominio». Il primo cittadino mette, dunque, le mani avanti ricordando che «né lui ne la sua Giunta, né il Consiglio comunale sono competenti in merito alla procedura e potrebbero pronunciarsi esclusivamente se si trattasse di un Pud (Piano urbanistico di dettaglio)».

La procedura per avviare i lavori di abbattimento dell’ex Albergo Fosson per lasciare spazio alla costruzione di The Stone ha seguito un regolare iter tecnico e burocratico. Infatti, anche durante il Consiglio comunale di martedì scorso, 1° marzo, il Sindaco di Valtournenche ha ricordato che il progetto di costruzione del condominio ha ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza regionale per i Beni e le Attività culturali e quello con valore consultivo della commissione edilizia.

Alle tante polemiche suscitate dal progetto, risponde puntuale la società V.i.Co precisando di avere acquistato a Cervinia, da privati proprietari, un edificio (l’ex Hôtel Fosson) e che, quindi la stessa operazione The Stone è interamente privata e non beneficia di alcun tipo di sostegno pubblico.

«In merito alla mutazione della destinazione alberghiera dell’edificio a residenziale, - si legge in una nota diramata giovedì scorso, 2 marzo, dalla società di Hône - si tratta di previsione concessa dal Piano Urbanistico e che V.i.Co, negli ultimi anni, ha direttamente realizzato oltre 500 posti letto alberghieri di proprietà. La ristrutturazione ad alberghiero dell’hôtel attuale consentirebbe un numero di camere difficilmente assorbibile dal mercato dei gestori e investitori alberghieri in quanto troppo esiguo: di qui, la scelta di destinare la volumetria ad appartamenti».

La società in collaborazione con lo Studio Peluffo&Partners sottolinea di aver elaborato un proprio progetto coerente con i vincoli urbanistici e architettonici esistenti sulla volumetria acquisita e che si fonda su un concept preciso e su criteri di massima efficienza energetica, tanto da presentare costi per la società di molto superiori a quelli di un’edilizia tradizionale in linea con i condomini esistenti.

«Riteniamo che il concetto di impatto ambientale - precisano dalla V.i.Co - non sia da associarsi esclusivamente all’eventuale sviluppo in altezza di una struttura ma, al pari, all’ingombro a terra della stessa: nello specifico, riteniamo che il progetto di The Stone migliori la vivibilità dell’area decongestionandola e riducendo l’occupazione attuale al suolo per il 50 per cento, liberando pertanto spazio ed ambiente. In ogni caso l’edificio in questione non risulta dissonante con il profilo di altezza generale di molti altri palazzi già esistenti nella cittadina».

Secondo i contrari alla costruzione del nuovo condominio, definito “muro” o “grattacielo”, si tratta invece di «uno smisurato edificio alto 30 metri, un colosso incombente e opprimente, calato in modo del tutto appropriato nell’epicentro del paese, destinato a togliere aria e luce a mezza Cervinia».

Dalla V.i.Co, la risposta è immediata: un edificio di 9 piani come The Stone non è un grattacielo! E «non toglie aria e luce a mezza Cervinia, affermazione tecnicamente infondata in quanto il fabbricato avrà un ingombro circoscritto all’area dove sorgerà: naturalmente, come ogni nuova costruzione, ha un suo impatto volumetrico, ma ciò è effetto implicito di ogni volumetria edificabile non ancora sviluppata. Cervinia non presenta l’impianto architettonico di Zermatt o di altre località che si profilano come paesi/villaggi di montagna (Verbier, Megève, eccetera): la storia dello sviluppo di Cervinia la configura piuttosto come piccola cittadina in quota, stante la tipologia degli edifici esistenti che ne saturano quasi completamente le possibilità edificatorie. Un’espansione orizzontale, qui, sarebbe inoltre sostanzialmente preclusa da limiti valanghivi e geologici. Non possiamo condividere tecnicamente le espressioni “grattacielo” o “muro”, neppure l’assimilazione allo sviluppo di Dubai: si tratta di un condominio con un ingombro in linea con diverse unità presenti a Cervinia e nulla ha a che spartire con il profilo architettonico di una metropoli. Inoltre, ogni unità dell’edificio è progettata con ampie finestre, vetrate e balconi lungo il perimetro. I riferimenti, di volta in volta positivi o denigratori, all’edificio “Casa del Sole” dell’architetto Mollino, sono prova della confusione dei messaggi circolanti. Analogamente, riteniamo fuori luogo alcuni commenti sulla metafora del megalito, che poggia sulla storia geologica della Valle d’Aosta e sulle presenze estese di reperti e siti di arte rupestre anche antecedenti all’età del rame».

La V.i.Co per meglio spiegare il progetto alla popolazione di Cervinia e non, aveva organizzato un incontro il 15 febbraio scorso. Oggi, la società di Hône ribatte che «nel pieno rispetto del pluralismo delle opinioni dimostrate non attendiamo apprezzamenti da chi ha pareri differenti dai nostri ma, allo stesso tempo, non riteniamo tollerabili strumentalizzazioni e considerazioni che integrino profili diffamatori e che siano irrispettose degli oltre 70 anni di storia della nostra Impresa».

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