«Le politiche migratorie non siano usate a fini elettorali»

«Le politiche migratorie non siano usate a fini elettorali»
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Il deputato Franco Manes, nell’esprimere sconcerto e dolore per il naufragio avvenuto domenica 26 febbraio davanti alle coste crotonesi, condivide le parole del presidente Sergio Mattarella in cui sottolinea «La sempre più urgente necessità di un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico».

Franco Manes precisa, ancora, che «Le politiche migratorie non possono e non devono diventare arma politica per fini elettorali, devono essere affrontate con serietà tramite un tavolo comune europeo».

Per conciliare accoglienza e integrazione, in relazione alla questione migratoria e alle politiche di migrazione secondo Franco Manes «Va sostenuta la costituzione di un soggetto unico di coordinamento delle politiche migratorie». Per Franco Manes «Va promossa un’azione in sede europea che spinga al superamento del Regolamento di Dublino e del principio di accoglienza nel Paese di primo approdo, costruendo una vera politica europea su migrazione, accoglienza e integrazione». Un obiettivo che, «Come sostenuto tramite il voto di astensione e non a favore all’attuale Governo di maggioranza continuerò a perseguire in collaborazione con le altre forze politiche delle minoranze linguistiche presenti nel gruppo misto alla Camera dei deputati» precisa Franco Manes che precisa ancora: «Lasciano notevoli dubbi le dichiarazioni del Ministro degli Interni, in queste ore, in seguito alla tragedia (“Non dobbiamo lasciarli partire” riferendosi ai migranti, ndr). Mai come in questo momento ogni uomo delle istituzioni, soprattutto chi si trova a ricoprire cariche apicali, dovrebbe ponderare bene le parole».

Polemica sull’astensione

Le associazioni che rappresentano le attività economiche valdostane - Confindustria, Confindustria sezione edile, Cna, Confcommercio, Confartigianato e Adava - «Pur non volendo entrare nel merito della querelle politica» stigmatizzano la presa di posizione contro il deputato valdostano Franco Manes di Valle d'Aosta Aperta, coalizione che raggruppa Area democratica-Gauche autonomiste, Adu Vda-Sinistra italiana e Movimento 5 Stelle. In una nota, infatti, Valle d’Aosta Aperta, in merito alla tragedia del naufragio avvenuto sulle coste calabresi, accusava Manes di essersi astenuto sul decreto Piantedosi. «Il deputato Franco Manes a Roma è in vacanza, per conto dell'Union - scrive Valle d’Aosta Aperta - il suo compito è non votare nulla che possa mettere in imbarazzo il governo nazionalista di Meloni. L'esatto contrario di quanto promesso in campagna elettorale, in cui il Pd invitava i valdostani a fare diga contro la destra. Chi, votando Manes, pensava di contribuire all'opposizione, si ritrova invece condannato all'indifferenza degli astenuti«.

Le associazioni economiche valdostane segnalano che «Sia con l'onorevole Manes che con il senatore Nicoletta Spelgatti è fattivo sin dall'inizio della legislatura un confronto continuo e costruttivo sulle tantissime tematiche che stanno a cuore alle aziende e alle categorie che compongono il tessuto produttivo e sociale della nostra regione». E ricordano che «Tra i compiti dei parlamentari vi è anche quello di raffrontarsi con i territori di provenienza e rappresentare le istanze che arrivano dagli stessi territori. Un compito che in questi primi 6 mesi di legislatura i 2 parlamentari valdostani, a prescindere dalla loro collocazione politica, hanno saputo interpretare nel migliore dei modi».

Presidio ad Aosta

Infine oggi, sabato 4 marzo alla Porta Pretoria ad Aosta, dalle 17 alle 17.30, si terrà un presidio organizzato dalla Rete Antirazzista Valle d’Aosta «Per ricordare le vittime del naufragio di Crotone e del mancato soccorso - si legge in una nota - e per denunciare le politiche governative ed europee sull'immigrazione che continuano a creare il contesto favorevole a questa tragedia. Il decreto Piantedosi, che limita le operazioni di salvataggio della flotta civile, e gli accordi con i regimi Libico e Turco fanno parte di questa insensata strategia, mentre servirebbero invece corridoi umanitari sicuri».

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