Verrès, autista muore incastrato tra il suo autobus e un muro

Verrès, autista muore incastrato tra il suo autobus e un muro
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La comunità di Verrès è sotto choc per la tanto improvvisa quanto tragica scomparsa dell’autista della Vita Alberto Negri. Aveva 59 anni e fra pochi mesi sarebbe andato in pensione. È successo ieri, venerdì 3 marzo, alle 13.52. A quell’ora il bus guidato da Alberto Negri era parcheggiato - senza passeggeri a bordo - in uno stallo di sosta nei pressi della stazione ferroviaria del paese. Erano in corso operazioni di manutenzione degli estintori e l'autista stava scendendo dal mezzo che si trovava in un tratto di strada leggermente in pendenza. Per cause da accertare il pullman si è mosso. Da una prima ricostruzione in quel momento un’altra persona - a bordo per la manutenzione - avrebbe girato la chiave nel quadro, pare su indicazione dello stesso autista, per bloccare le porte del bus. Qualcosa però non è andata come previsto: infatti il mezzo si è improvvisamente spostato, senza lasciare scampo alla vittima che si trovava sulla porta di ingresso del veicolo - in procinto di scendere per la pausa pranzo - ed è rimasta schiacciata contro il muro a fianco della strada. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco con il Gruppo taglio elitrasportato e il Gruppo taglio veloce, oltre ai pompieri volontari, ai soccorritori del 118 e ai carabinieri che hanno compiuto i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente. I tentativi di rianimare Alberto Negri sono risultati purtroppo vani e ne è stato dichiarato il decesso. Gli accertamenti medici stabiliranno con certezza le cause della morte, dato che non è escluso a priori anche un malore.

La commozione tra i colleghi e la proprietà della società Vita per cui lavorava da tanti anni è enorme, come pure nel suo paese dove era molto conosciuto e stimato da tutti. Per la sua corporatura imponente e la sua altezza era soprannominato “il gigante buono”, come testimonia il suo impegno a favore del prossimo dato che faceva parte del Gruppo alpini di Verrès ed era donatore di sangue Avis. Tempo addietro aveva pure fatto parte della filarmonica di Verrès. «Alberto era davvero benvoluto da tutti. - dichiara il sindaco Alessandro Giovenzi - Sempre con il sorriso sulle labbra e disponibile ad aiutare chi aveva bisogno. E’ una disgrazia terribile che ha sconvolto tutta la nostra comunità». Il capogruppo degli alpini di Verrès Diego Da Ros è altrettanto affranto: «Alberto dedicava al volontariato il tempo che il lavoro e la famiglia gli lasciavano libero, l’ultima volta si era reso disponibile per la colletta del farmaco. Abbiamo perso un grande e prezioso amico».

La data dei funerali sarà fissata dopo il nullaosta della magistratura che sull’accaduto ha aperto un fascicolo. Alberto Negri lascia la moglie Marina Priod e i figli Frederic, Claire ed Enrico.

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