A Montjovet l’ultimo saluto al croupier Marco Consol

Si celebrano oggi, sabato 25 febbraio, alle 10, nella chiesa della Natività di Santa Maria Vergine a Montjovet, i funerali di Marco Consol, croupier e ispettore del Casinò di Saint-Vincent. Si è spento nella notte di mercoledì 22 febbraio, all’ospedale Beauregard di Aosta, a causa dei gravi problemi cardiaci di cui soffriva da tempo.

Era nato il 4 ottobre del 1938 a Issime, figlio di Maria Stevenin e di Giacomo Consol: il papà, però, non lo conobbe mai perché, muratore, morì in un incidente in cantiere prima che lui nascesse. Marco crebbe così con la mamma e con i nonni. Dopo il periodo scolastico, venne assunto all’Olivetti di Ivrea dove si distinse per le sue qualità, tanto da ottenere un importante incarico per cui avrebbe dovuto trasferirsi in Brasile. Marco però aveva già conosciuto - a un ballo di una festa degli Alpini - Lidia Cagniney di Montjovet, che avrebbe sposato il 1° giugno del 1969, e così decise di tentare il concorso per entrare al Casinò di Saint-Vincent e fu assunto alla Casa da Gioco, dove lavorò ai giochi francesi come croupier e poi come capo del tavolo e ispettore. Serio e preciso, proprio per queste sue caratteristiche sul lavoro era stato soprannominato “il tedesco”.

Ottimo sciatore e amante della pesca, Marco Consol era una persona profondamente legata al territorio, alle tradizioni e alle sue radici. Così non volle mai vendere le case della mamma e dei nonni ad Issime, che custodivano i suoi ricordi d’infanzia: anzi, a prezzo di grandi fatiche le aveva volute ristrutturare, lavorando al Casinò di notte e poi, dopo pochissime ore di riposo, ripartendo per Issime insieme a qualche muratore per proseguire i lavori in cantiere.

Lascia la moglie Lidia Cagniney, i figli Gianluca e Annalisa (quest’ultima, dopo varie esperienze all’estero, ora responsabile dello sviluppo dei mercati esteri per la ditta Savio) con il compagno Marco Petey e l’adorata nipote Eleonora Dodaro.