L’abbraccio di Champorcher a Samuela Comola, straordinaria campionessa del mondo di biathlon
Esattamente 366 giorni dopo i festeggiamenti in piazza dopo gli ottimi risultati in Coppa del Mondo e alle Olimpiadi di Pechino, il paese di Champorcher è tornato a stringersi intorno alla sua campionessa del mondo di staffetta, prima valdostana nella storia del biathlon, Samuela Comola lunedì scorso, 20 febbraio, nel salone polivalente gremito di folla e di ragazzini dello sci club con emozionatissimi il presidente dello sci club Aurelio Danna, che ha organizzato in poche ore l'evento, e 2 pietre miliari del biathlon e dello sport valdostano a Champorcher come Alessio Gontier e Amato Vassoney. A guidare i ragazzi in divisa dello sci club la sorella Michela che sabato aveva definito Samuela «atomica». L’alpina, rientrata alle 3 di notte di lunedì da Oberhof in Germania, è stata a lungo applaudita e assalita per gli autografi alla sua entrata nel salone polivalente comunale, accompagnata dai genitori Fabrizio e Marisa Savin dai 4 arzilli nonni Rosina e Paolino Savin, Laura Danna e Angelo Comola. Non era presente Nicole Gontier, bronzo in staffetta ai Mondiali 2013 e 2015 mentre si è nascosta tra la folla la finanziera Francesca “Buba” Baudin, 24 gare di Coppa del Mondo di fondo tra il 2013 e il 2019 e un titolo mondiale giovanile ad Almaty in Kazakistan, allenatrice 2 anni fa del talento nello sprint Simone Mocellini. Alla festa hanno partecipato attivamente il Comune con mazzo di fiori caratteristico offerto a Samuela e tra musica e brindisi gli alpini e la Pro Loco, Conad e Bonne Vallée. Sono intervenuti il sindaco Alice Chanoux che ha esternato l’orgoglio di tutto il paese per l'impresa di Samuela, il presidente dello sci club Aurelio Danna che ha invitato i giovani a seguire l'esempio della Comola, il presidente dell’Asiva Marco Mosso che ha sottolineato il magico momento del biathlon valdostano e per gli alpini Gianluca Crescio. Sono stati ricordati i momenti piu belli di Oberhof dal quarto posto della 15 Km (46esima e 42esima nelle prime 2 gare), la fantastica prima frazione della staffetta, a lungo in lotta per il podio e quarta al cambio a 5 soli secondi dalla svedese Linn Persson in testa e sulle code degli sci della ceca e della norvegese e poi il trionfo azzurro che ha ammutolito i 23.800 paganti, soprattutto tedeschi, e il decimo posto, prima italiana con unico “0” alpoligono tra le 30 in gara, nella mass start conclusiva. E' stato sottolineato che Samuela nelle ultime 3 gare mondiali alpoligono ha centrato, unica al mondo, 50 bersagli su 50, un vero e proprio cecchino. Samuela ha ricordato di non aver seguito subito le sue compagne sino al defaticamento in un tunnel per la pioggia per poi controllare i dati al telefono ed esplodere all'ultimo poligono di Lisa Vittozzi con un urlo. Samuela ha ringraziato in partcolare lo Sci Club Champorcher dove è cresciuto e dove ha imparato ad amare questo sport, lo staff azzurro e il suo allenatore personale Gabriele Ghisafi che 2 anni fa l'ha convinta a non smettere in un momento particolare. Ora c'è solo tempo di rifiatare perché domenica si parte nuovamente per la Coppa del Mondo in Repubblica Ceca poi Svezia e Norvegia con laggiù in fondo nel mirino il sogno olimpico 2026 ad Anterselva a cui però l'alpina di Champorcher non vuole ancora pensare.