Nus, il Comune vince la causa contro il Conad Era legittimo opporsi alla sua costruzione

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Il Comune di Nus ha operato legittimamente quando nel mese di ottobre del 2013 ha negato il permesso di costruire un supermercato della catena Conad sul proprio territorio. Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine a una querelle che si trascinava da ormai quasi dieci anni, respingendo il ricorso della società SD Corporation e di fatto confermando la sentenza del Tar della Valle d’Aosta.

«Le norme invocate dall’appellante non erano idonee a sostituire o rendere inefficace la disciplina urbanistica ed edilizia vigente nel Comune di Nus» si legge nel dispositivo, in cui si cita una sentenza del 2019 secondo la quale «“La liberalizzazione del mercato dei servizi sancita dalle norme comunitarie e dai provvedimenti legislativi [...] non può essere intesa in senso assoluto come primazia del diritto di stabilimento delle imprese ad esercitare sempre e comunque l’attività economica, dovendo, anche tale libertà economica, confrontarsi con il potere, demandato alla Pubblica amministrazione, di pianificazione urbanistica degli insediamenti, ivi compresi quelli produttivi e commerciali”. D’altro canto il piano regolatore è appunto lo strumento attraverso cui trovano composizione i vari interessi espressi dal territorio e la sua stessa formazione consente l’emersione di quei “motivi imperanti di interesse generale” ai quali vanno ricondotti i limiti all’esercizio delle attività economiche».

«Il Comune, - prosegue la sentenza - in relazione alle attività commerciali, ha ispirato le proprie scelte all’analisi all’epoca condotta la quale ebbe ad evidenziare “una sostanziale diminuzione delle attività commerciali. Il dato più preoccupante è l’abbandono di dette attività dalle località di collina e di montagna. Si profila l’ipotesi di considerare di pubblico interesse le attività commerciali in questi contesti territoriali. Il Comune è dotato di piano commerciale che non prevede attività commerciali superiori a 150 metri quadrati. La tendenza è quindi quella di incrementare le piccole attività e di non permettere il proliferare di grandi strutture commerciali”. Al riguardo, risulta condivisibile l’analisi svolta dal primo giudice secondo cui non vi sono elementi per affermare che la richiamata finalità di incrementare le piccole attività commerciali abbia natura esclusivamente economica. Deve essere considerato, infatti “che lo strumento urbanistico incide su un Comune di 3.000 abitanti, parzialmente montano e agricolo, situato in una valle. In questo contesto, la scelta, discrezionale, di privilegiare le attività commerciali di piccole dimensioni non può ritenersi espressione di un intento anticoncorrenziale, restrittivo dell’iniziativa economica privata. Al contrario, appare ragionevole interpretare la norma nel senso che l’Amministrazione comunale abbia voluto legare lo sviluppo commerciale alle caratteristiche storiche, culturali e morfologiche del territorio, privilegiando una tipologia di insediamenti commerciali compatibile con la natura di una piccola comunità valligiana»

«L’Amministrazione - proseguono i giudici - ha infatti spiegato che “il Comune di Nus è prevalentemente montano in cui l’attività agricola è prevalente. Infatti il terziario è relativamente sviluppato. È un comune residenziale e tutte le zone del piano regolatore destinate all’attività edilizia sono state pensate perlopiù per la realizzazione di edifici abitativi. Prevedere la realizzazione di strutture commerciali di dimensioni rilevanti diventerebbe insostenibile relativamente alla salvaguardia dell’ambiente urbano e rurale e per la sicurezza stradale”. Inoltre, “la variante sostanziale al piano regolatore approvata nel 2007 ha previsto poche nuove aree di espansione urbanistica. Tale scelta è stata effettuata proprio al fine di salvaguardare l’ambiente rurale e urbano e per consentire il recupero dei fabbricati esistenti con l’obiettivo di tutelare altresì il patrimonio storico-edilizio. Poiché in tutte le zone definite edificabili nel piano regolatore è ammessa la realizzazione di esercizi commerciali, è chiaro che rimarrebbe poca possibilità di edificazione a fini residenziali nel caso in cui fosse possibile rilasciare titoli abilitativi per attività destinate alla vendita superiori a 150 metri quadrati”».

«L’Amministrazione comunale di Nus ha sempre creduto nell’esito positivo di questa sentenza, che dimostra che in questi anni abbiamo operato nel modo corretto. - dichiara il sindaco Camillo Rosset, che non nasconde la sua soddisfazione - E’ un buon risultato per l’Amministrazione e per i nostri commercianti. Si è trattato di uno sforzo economico importante per il Comune, tanto è vero che era stato previsto un significativo accantonamento di risorse, intorno ai 70mila euro, che ora possono essere liberati per altre finalità. E’ una sentenza importante, che può fare giurisprudenza perché dimostra la bontà della nostra scelta di tutelare il piccolo commercio e il contesto rurale del Comune».

Nel frattempo in questi anni la situazione è cambiata e recentemente è stato aperto a Nus un supermercato Carrefour. «Si tratta di una situazione diversa, in quanto nel caso del Carrefour è stato utilizzato il cosiddetto “Piano Casa” che è stato recepito dalla Regione e che permette di bypassare le altre normative. - chiarisce il sindaco Camillo Rosset - Inoltre quei volumi esistevano già e non erano una nuova costruzione».

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