Professionisti della montagna anti bigottismo
Dai pellegrinaggi medievali, alle esplorazioni, al “Viaggio in Italia” di Johann Goethe (libro usato come guida per interi decenni), il turismo esiste da sempre, ma dalla metà dell’Ottocento è diventato non solo più una elitaria esplorazione socio-culturale, quanto una vera e propria attività di massa che ha raggiunto i primi posti nelle economie di moltissimi Paesi.
Il viaggio alla scoperta è sempre un arricchimento biunivoco: per chi lo compie è crescita e conoscenza, per chi lo ospita è una entrata economica ed uno scambio culturale importante. Quindi accogliamo con entusiasmo la nascita della Federazione Guide Turistiche Valle d’Aosta, che per la prima volta avranno una loro organizzazione condivisa.
Il tema è quello della tutela e della valorizzazione di una professione fondamentale per la Valle d’Aosta. Ora coloro che, titolari dell’abilitazione professionale, vorranno farsi rappresentare godranno di un ambasciatore ufficiale, un interlocutore per tutti, che rappresenti la categoria a livello istituzionale.
Al castello di Aymavilles, una delle perle della Valle d’Aosta a livello storico-turistico, è stata presentata la federazione. Chi aderisce può farlo in quanto “socio effettivo”, ossia guida turistica che svolge l’attività, o come “socio sostenitore”, ovvero una guida turistica abilitata, ma che attualmente non esercita la professione. Basterà avere l’abilitazione ed essere residenti per aderire.
La voce singola di una storica professione per i valdostani, è pertanto diventata voce corale.
Una professione a tutto tondo insomma, che valorizza essa stessa il luogo che promuove, perché la tutela del turista è la tutela stessa del più importante settore economico e di crescita della Valle d’Aosta.
Ora serve una spinta più integrata sul turismo, che promuova la nostra regione e ne risollevi le sorti dopo i gravi momenti di pandemia. Come diceva Samuel Langhorne Clemens in arte Mark Twain: “Viaggiare è fatale ai pregiudizi, ai bigottismi e alle menti ristrette”.