Aosta, allarme emergenza abitativa «Bomba sociale pronta a esplodere»
Durante la seduta del Consiglio comunale di Aosta di mercoledì 22 febbraio, l’assessora alle Politiche sociali, Abitative e alle Pari opportunità Clotilde Forcellati, dopo la presentazione di un ordine del giorno del gruppo Forza Italia sull’emergenza abitativa, ha dichiarato che «Questa situazione ci esplode tra le mani, e siamo noi, poi, a doverla contenere. Perché le persone che non hanno casa e che non hanno un lavoro non hanno possibilità di fare una vita dignitosa». L’assessora Clotilde Forcellati e Forza Italia convergono sulla necessità di rivedere la legge regionale 3 del 2013 sulle politiche abitative, i cui vincoli escluderebbero troppi inquilini degli alloggi Arer dalla possibilità di vedersi riconoscere la morosità incolpevole. I problemi riguardano anche l'emergenza abitativa. «Io per ogni domanda - ha riferito Clotilde Forcellati - chiedo approfondimenti di tutti gli aspetti. Le domande del 2020, 2021 e 2022 per l'80 per cento non vengono accolte. Così come il problema della morosità incolpevole, così come le assegnazioni. Ci sono una legge e delle delibere che sono da rivedere. Dobbiamo fare un percorso insieme». Clotilde Forcellati ha aggiunto che «Chiudere la morosità lo si può fare per 4, 8 mesi, non per 20, 40 mesi di affitti non pagati. Abbiamo un problema rispetto alla legge 3 del 2013, che ormai è superata. Va rivista perché in 10 anni è cambiato il tessuto sociale della città. Questo lo dicono i numeri, le difficoltà che stiamo vedendo negli sgomberi. Io ho elenchi con numeri che sono impressionanti. Nel 2020 sono state presentate 35 domande di morosità incolpevole, di cui 4 accolte e 31 respinte. Nel 2021 ci sono state 23 domande, di cui 2 accolte e 21 respinte. Nel 2022, 31 domande, di cui 4 accolte e 27 respinte. Le motivazioni sono sempre le stesse: superamento dei limiti reddituali, mancata perdita di reddito, carenza del requisito sfratto, carenza dei requisiti occupazionali». Un altro capitolo è l’emergenza abitativa. «In questi 3 anni gli immobili messi a disposizione da Arer e dai privati sono diminuiti drasticamente. - ha osservato l’assessora Forcellati - Nel 2020 c’erano 54 nuclei in emergenza abitativa, di cui 48 sistemati in immobili Arer e 6 in quelli di privati. L’anno dopo erano 31, di cui 4 in attesa di assegnazione e 27 assegnatari, dei quali 23 in case Arer e 4 in quelle di privati. Nel 2022 erano 18 i nuclei in emergenza abitativa, di cui 12 assegnatari - 9 in immobili Arer e 3 da privati - e 6 in attesa». Il Consiglio comunale ha poi approvato all'unanimità l'ordine del giorno di Forza Italia presentato da Paolo Laurencet e Renato Favre, emendato di concerto con la maggioranza. L'Assemblea chiede alla Regione di aggiornare la normativa sull'assegnazione delle case popolari. Alla luce dell'inadeguatezza dei criteri di individuazione della morosità incolpevole, della sensibile diminuzione di alloggi Arer negli ultimi anni e delle crescenti difficoltà economiche sofferte dalle famiglie.
Le dichiarazioni di Clotilde Forcellati, però, hanno fatto finire l’assessora alle Poltiche sociali nel mirino di Valle d’Aosta Aperta - coalizione che riunisce Area Democratica - Guache Autonomiste, Ambiente Diritti Uguaglianza-Adu Valle d’Aosta e Movimento 5 Stelle - e della Lega Vallée d’Aoste. «L'assessora alle Politiche sociali del Comune di Aosta Clotilde Forcellati solo oggi (mercoledì 22 febbraio, ndr), data in cui l'Arer comunica gli sgomberi forzosi nei confronti di 19 famiglie, parla di un problema sociale di difficile gestione e dell'urgenza di rivedere la legge 3 del 13 febbraio 2013. - attacca in una nota Valle d’Aosta Aperta - Sottolineiamo che questi sono i primi nuclei a cui viene notificato lo sgombero forzoso, ma presto il numero aumenterà e sono anni che il problema delle bollette unite è stato segnalato. E' scandaloso che chi occupa ruoli apicali nel Partito Democratico, partito al governo della nostra Regione, apra gli occhi sulle politiche sbagliate portate avanti da questa maggioranza, ma non abbia battuto ciglio sulla richiesta di una misura strutturale per aiutare le famiglie al posto del Bonus Social o sui tagli sui voucher alle famiglie in difficoltà che frequentano il Convitto, non stia facendo una battaglia per approvare il Piano triennale contro la violenza sulle donne o la legge contro le discriminazioni e abbia una delega alle Pari opportunità, ma non dica nulla sul fatto che nemmeno nella prossima Giunta vi sarà una donna. Anziché giocare al Risiko delle poltrone di Assessore gli Autonomisti di destra e gli pseudo progressisti farebbero bene ad affrontare gli enormi problemi sociali dei cittadini. E se non ne sono capaci, affidino ad altri questo delicato compito».
Ancora più severo il giudizio del capogruppo in Consiglio Valle della Lega Andrea Manfrin che definisce l’assessora Clotilde Forcellati “Alice nel Paese delle Meraviglie” perché «Si accorge adesso che le disposizioni che regolano la morosità incolpevole della nostra Regione stanno buttando fuori di casa decine di persone». Andrea Manfrin rivendica di aver denunciato pubblicamente da tempo «Le storture della gestione delle case popolari. Avevo spiegato a più riprese che far pagare un affitto calcolato sull'Isee ma accompagnarlo alle bollette che invece rimangono invariate avrebbe portato a mettere sulla strada centinaia di persone, ma sono rimasto, come spesso succede, inascoltato. L'Assessora in questione poi, con nonchalance, ci ha informato che sono 19 i nuclei sfrattati dalle case popolari “dal 2020 ad oggi”. Peccato che la nostra Alice non sappia che nel periodo 2020-2021 c'era stato il blocco degli sfratti a causa della pandemia, quindi quei numeri ci dicono che nel solo 2022 sono state sfrattate ben 19 famiglie, più di una al mese! Che la legge numero 3 del 2013, poi, faccia acqua da tutte le parti lo dico, inascoltato, dal 2015, ma qui nasce un problema. Secondo la legge regionale, infatti, si devono sfrattare tutte quelle famiglie che hanno più di 4 bollette non pagate. Peccato che dal 2013 al 2020 le famiglie, e sono numerosissime, che erano morose non si sono viste torcere un capello, a volte anche in presenza di casi eclatanti, mentre nel 2022, tutto d'un tratto, lo stesso articolo viene applicato con ferocia, lasciando sul lastrico decine di padri e madri di famiglia, anziani, disabili, perché una bolletta da 500 euro, superiore alle entrate della pensione, non veniva pagata. Risulta quindi largamente curioso che proprio chi si dice attento al sociale si svegli soltanto ora, mentre le nostre denunce, così come le soluzioni proposte, rimangono inascoltate da anni. Se non si interverrà immediatamente la bomba sociale degli sfratti distruggerà il nostro tessuto sociale».