«Sempre più iscrizioni, aiutare gli studenti»
Il momento dei progetti, delle riflessioni, delle novità, la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della Valle d’Aosta si è svolta giovedì scorso, 16 febbraio, allo Splendor di Aosta. «La storia del nostro Ateneo può e deve avere pagine importanti per il futuro della Valle d'Aosta, sapendo in particolare risultare attrattivo per studenti di fuori Valle. - ha detto l'assessore regionale all'Università Luciano Caveri - Da città degli Alpini speriamo che Aosta possa diventare una città degli studenti universitari».
Il dato degli iscritti non valdostani si sta infatti avvicinando velocemente alla metà, con un 45,88 per cento contro il 54,12 di studenti valdostani. In compenso, dal 2004 al 2020, la percentuale dei laureati è salita al 29 per cento della popolazione, contro il 13 per cento all’apertura dell’Ateneo, assestandosi sui livelli nazionali. «I nostri numeri restano piccoli - ha commentato la rettrice Mariagrazia Monaci - ma questo ci permette anche sperimentazioni didattiche, che quando insegnavo a Padova di fronte a 200 studenti non avrei potuto provare. Dall’approccio verticale ci stiamo muovendo verso una didattica trasmissiva, investendo anche della formazione dei docenti».
Nel futuro dell’UniVdA c’è la nuova sede nell’ex caserma Testafochi, il trasloco è previsto per l’autunno. Un nuovo percorsi di studi e nuovi master andranno ad arricchire l'offerta didattica. Lo ha annunciato la direttrice Lucia Ravagli Ceroni: il nuovo percorso di studi, per cui è prevista un'analisi di fattibilità, sarà in geological risk and climate change. A questa novità, si aggiungono un master in psicologia dello sport, un secondo in ambito informatico e un terzo in management.
Lucia Ravagli Ceroni si è anche soffermata sulla futura chiusura della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea per la sua elettrificazione, annunciando delle interlocuzioni per attivare dei servizi di trasporto sostitutivi al treno.
Seconda tra le piccole università italiane per l'internazionalizzazione, secondo la classifica Censis, «l'Ateneo è anche strategico per la capacità di catalizzare risorse economiche e produrre ricerca e sviluppo. - continua la Rettrice - Basti pensare, tra i tanti progetti in corso, al progetto Nodes finanziato dal PNRR che complessivamente ammonta a 112,8 milioni di euro di cui 53,9 milioni di euro in bandi a cascata che coinvolgeranno molti attori economici e sociali della nostra Regione e che ci vede saldamente in rete con le università a noi vicine e a numerosi altri progetti finanziati da bandi competitivi nazionali e internazionali su temi di ricerca di notevole rilevanza per il nostro territorio». Fino ad ora tutti gli aventi diritto hanno potuto accedere alle borse di studio, mentre in altri atenei ci sono sempre degli esclusi, e salgono all’8 per cento, contro il 3 per cento nazionale, gli studenti che vanno all’estero grazie ai progetti Erasmus. In più, grazie alla generosità di privati, si aggiungono altre borse di studio. Con il lascito testamentario di Luigi Merivot è istituito il Prix d’excellence, 5mila euro annui rinnovabili per altri 2 anni: è stato assegnato a Valentina Cignetti. Dal Rotary Club di Aosta e Rotary Club Courmayeur-Valdigne arrivano invece 7 borse di studio da 1.000 euro l’una, che sono state assegnate a Elisabetta Brusasca, Francesca Malaspina, Michael Massimilla (assente alla cerimonia), Alice Mina, Sabrina Olibano, Elisa Riane e Sylvie Truc.
L’obiettivo della rettrice è «aumentare le iscrizioni e aiutare gli studenti», guardando ad uno studentato e ad una nuova sede che dialoghi con il territorio, mentre la rappresentante degli studenti Sabrina Olibano ha chiesto di rinnovare l’utile counseling psicologico. Ha chiuso la cerimonia lo scrittore e sceneggiatore Antonio Manzini, che ha esortato gli studenti: «Nessuno ti deve dire come devi scrivere la tua storia».