Aumenta l’aliquota Imu a Verrès Scontro in Consiglio comunale “Penalizzato il settore immobiliare”
Aumenta dallo 0,76 allo 0,83 per cento l’aliquota Imu a Verrès. Lo ha deliberato - con il voto contrario della minoranza - il Consiglio comunale nella seduta di venerdì scorso, 10 febbraio. L’argomento è stato oggetto di una discussione a tratti molto animata. «Siamo stati costretti a mettere mano all’imposta per fare fronte alla crescita delle spese correnti, sulle quali incidono le bollette di gas e luce che hanno avuto rincari esponenziali. - ha spiegato il sindaco Alessandro Giovenzi - E’ una decisione ponderata, che non abbiamo preso a cuor leggero ma che risulta indispensabile per chiudere il bilancio senza tagliare i servizi alla popolazione. Oltre alle utenze che sono letteralmente esplose, sulla crescita delle spese correnti incide pure l’adeguamento dei contratti dei dipendenti pubblici, anche dell’Unité des Communes Evançon. Nonostante questo aumento, l’aliquota rimane comunque al di sotto del valore medio applicato dai Comuni limitrofi, che è dello 0,86 per cento». Il vicensindaco Alessandro Rossi ha portato l’esempio della crescita vertiginosa del costo del gas, per cui il Comune ha pagato 111mila euro nel 2021 che sono diventati 265mila nel 2022. Il sindaco Alessandro Giovenzi ha inoltre rimarcato come le bollette energetiche delle scuole elementari di novembre e di dicembre siano passate dai 10mila euro del 2021 ai 50mila del 2022.
Esempi che non hanno fermato le veementi critiche della minoranza. «Questo incremento dell’aliquota Imu permette al Comune di recuperare tra i 70 e gli 80mila euro, ovvero il 2 per cento della spesa corrente, una percentuale irrisoria che si sarebbe potuta ricavare intervenendo su altri capitoli di spesa oppure posticipando l’approvazione del bilancio preventivo basato su tariffe energetiche che sono destinate a calare. - ha attaccato il consigliere di opposizione Dario Barone - Il rischio è che vada a finire come con l’addizionale comunale, che è stata applicata per 5 anni portando alle casse del Comune 100mila euro che poi si sono rivelati non indispensabili per chiudere i bilanci. Peraltro sarebbe stato più equo, se proprio fosse stato necessario, intervenire non sull’Imu ma sull’addizionale Irpef, che colpisce il reddito e non gli immobili». Una puntualizzazione che è stata ripresa anche dal consigliere di minoranza Andrea Vicquéry: «In questo modo si penalizza il settore immobiliare che a Verrès è già in difficoltà e si renderà più complicato il recupero di fabbricati nel centro storico».
«Si tratta di una scelta pensata e ponderata per garantire servizi di un certo livello. - ha replicato il sindaco Alessandro Giovenzi - E’ una decisione politica di cui ci assumiamo la responsabilità. Purtroppo chiudere un bilancio per un ente pubblico come il nostro è sempre più complicato».
«Le uniche economie possibili oggi sono tagli ai servizi ed è una cosa che abbiamo voluto categoricamente evitare» ha rimarcato l’assessore Claudio Varisellaz.
Durante la seduta di venerdì è stato quindi approvato il bilancio di previsione, che per il 2023 pareggia sulla cifra di 6 milioni 377mila euro. Per il triennio 2023-2025 sono previsti investimenti per 1,5 milioni di euro. Tra le opere principali figurano il rifacimento dell’area I Maggio, la realizzazione di un’area sportiva sotto la sede dell’ufficio postale, la riqualificazione di alcuni tratti di marciapiede e del piazzale che ospita la pensilina degli autobus lungo la Statale 26 e l’efficientamento energetico del Salone Bonomi nel 2023 e del salone Barme Solan nel 2024. In attesa naturalmente delle 2 grandi opere: la ristrutturazione del Cinema Ideal - con l’ipotesi di destinarlo a Ospedale di Comunità, come previsto da uno studio in collaborazione tra la Regione e il Politecnico di Milano - e la costruzione del nuovo convitto per gli studenti.