Jambon de Bosses: iniziati i lavori del nuovo stabilimento in cima al borgo di Saint-Rhémy

Jambon de Bosses: iniziati i lavori del nuovo stabilimento in cima al borgo di Saint-Rhémy
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Le storie del jambon de Bosses e del suo maggiore estimatore, Bruno Fegatelli, da lunedì scorso si arricchiscono di una nuova entusiasmante puntata. Il 13 febbraio è stata infatti la data scelta per dare inizio ai lavori di costruzione del nuovo stabilimento che sorgerà in fondo al borgo di Saint-Rhémy, di fronte allo storico ed imponente Hotel des Alpes Pennines poi colonia della congregazione dei Rosminiani, a fianco all’antico tracciato della via Francigena per il colle del Gran San Bernardo.

Per Bruno Fegatelli è una sfida, l’ennesima. «Tra meno di un mese - sorride Bruno Fegatelli - compirò sessant’anni ma le idee non mancano mai e per la nostra società De Bosses è fondamentale creare dei nuovi spazi per continuare il percorso di crescita e di valorizzazione iniziato nel 2000. Da allora operiamo nella costruzione, ormai insufficiente, che si trova all’ingresso di Saint-Rhémy, l’ex Caserma della Guardia alla Frontiera, successivamente utilizzata dalla Guardia di Finanza, attualmente di proprietà del Comune di Saint-Rhémy-en- Bosses che la affitta alla De Bosses. La nuova e la vecchia struttura dalla fine del 2024, data di conclusione dei lavori, potranno coesistere e diventare complementari una con l’altra.»

«La De Bosses ha un fatturato - spiega Bruno Fegatelli - di circa due milioni di euro e coinvolge tra dipendenti e indotto una quindicina di persone. E’ un’azienda del territorio e per il territorio, caratterizzata da marchi brevettati e da un importante fattore umano. Anche per la realizzazione del nuovo stabilimento verranno utilizzate tutte ditte valdostane, a cominciare dall’impresa di costruzione, la Alpine House di Etroubles, che fa capo a Michele Scalzo ed a suo figlio Matteo.»

Il luogo scelto da Bruno Fegatelli, che è proprietario della De Bosses insieme al nipote Enrico Meta, il figlio della sorella Patrizia, è veramente strategico, nonché carico di storia. In cima al borgo di Saint-Rhemy difatti già in epoca romana esisteva un insediamento, poi venne costruito nel medioevo un muraglione a protezione del borgo e dell’accesso in Valle d’Aosta con una grande porta, con vicino un cimitero, visto che negli stessi spazi aveva trovato posto pure un lazzaretto per bloccare chi - portatore di malattie - non poteva transitare attraverso l’allora Ducato di Aosta, poi nell’Ottocento venne costruita la caserma della dogana regia. «Il maggiore spazio per noi sarà di cinquecento metri quadrati, utile per garantire un aumento di produzione, viste le richieste del mercato, e per potere anche valorizzare il jambon, come la cultura alimentare valdostana e pure il borgo di Saint-Rhemy che è un luogo magico.»

Il progetto è stato predisposto dall’ingegnere Camillo Dujany di Chatillon e l’investimento previsto è di un milione e cinquecentomila euro.

A sinistra i lavori in cima al borgo di Saint-Rhemy di fronte all’antico albergo des Alpes Pennines, sopra il progetto del nuovo prosciuttificio De Bosses, sotto da sinistra Matteo Scalzo, Bruno Fegatelli e Michele Scalzo

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