Futuro senz’acqua
E’ piena crisi idrica in Valle d’Aosta, come nel mondo in genere.
L’acqua è l’elemento essenziale per la vita del pianeta e fino ad oggi è sempre stata una ricca risorsa del nostro pianeta, copre il 70 per cento della superficie, ma solo il 2,5 per cento di questa è dolce, se poi escludiamo i ghiacciai ai poli ne resta meno dell’1 per cento. Di questo 1 per cento solo lo 0,1 è destinato al consumo umano.
Questa disponibilità d’acqua viene oggi influenzata dai cambiamenti del clima in corso, che stanno modificando la struttura ecologica del nostro pianeta, incidendo sia sui fattori climatici primari come temperatura e umidità, sia su quelli secondari, come l’evaporazione. Tutto questo coinvolge l’intero ciclo dell’acqua e l'Italia come moltissimi altri Stati, comincia a risentirne. Uno dei principali effetti, oltre all’impoverimento del pianeta, è quello dei profughi climatici, provenienti soprattutto da alcune regioni dell’Africa.
Anche in Italia si stanno verificando sempre più spesso periodi di prolungata siccità e di precipitazioni intense e concentrate in brevi periodi (nel 2100 si stima che nel mondo potranno essere ben 15 volte più frequenti di oggi). Una conseguenza immediata sarà il razionamento dell’acqua potabile in alcune situazioni, se si arrivasse alla crisi piena.
L’ONU, consapevole di questa situazione drammatica, dopo la chiusura del decennio 2005/2015 “L'acqua per la vita”, ha rinnovato il suo impegno istituendo il decennio 2018/2028 “L’acqua per lo sviluppo sostenibile”, per sostenere gli obiettivi al 2030 (Sustainable Development Goals - SDGs). Si tratta di 17 obiettivi, impostati a livello globale ma valutati anche a livello nazionale, che comprendono l'“Acqua pulita e i servizi igienico sanitari”, temi al centro della campagna di sensibilizzazione #salvalacqua.
In Valle d’Aosta, la nostra compagnia pubblica CVA ha registrato un calo di produzione idroelettrica del 28 per cento nel 2022. Ed è allarme dighe perché a gennaio del 2023 ci sono indicatori ancora peggiori e non aiuta nemmeno l’inverno che è stato troppo mite ed anche il livello di “snow water equivalent”, l’acqua contenuta nella neve, è inferiore a quello dello scorso anno.
Serve quindi rilanciare gli investimenti da parte della politica e rendersi consapevoli da parte delle persone, come sempre solo insieme possiamo farcela.