«Se vogliamo accelerare la ricostruzione dell’area autonomista è necessario dimostrare che sappiamo lavorare insieme»
«In un momento così delicato per la nostra regione dare la mia disponibilità per la carica di Presidente mi è sembrata una scelta naturale e responsabile, anche in relazione all'incarico che mi è stato attribuito da circa un mese, in virtù del fatto che ero Vice-Presidente». Parole di Luigi Bertschy, esponente di punta di Alliance Valdôtaine, presidente reggente dopo le dimissioni di Erik Lavevaz. Il suo nome, insieme a quello di Renzo Testolin, era in cima al «toto presidente» che si è sviluppato tra la fine della scorsa settimana e i primi giorni di questa. Sappiamo come è andata.
«Dopo un utile confronto con Renzo Testolin sulle scelte politiche e amministrative che devono essere assunte e sulle prospettive del mondo autonomista e in seguito ad un proficuo confronto con Cristina Machet e Albert Chatrian, responsabili politici dei nostri rispettivi movimenti, con molta serenità, ho ritenuto giusto fare un passo indietro. - riferisce Luigi Bertschy - Se vogliamo accelerare la fase di riorganizzazione e ricostruzione dell’area autonomista è necessario dare, a partire da noi eletti, segnali concreti in questa direzione che dimostrino che siamo maturi e sappiamo lavorare insieme. Renzo ha avuto un importante successo elettorale nel 2020, è molto motivato ed è una persona competente ed esperta. Inoltre ci conosciamo da tempo e abbiamo già lavorato e collaborato in un momento molto critico come quello della prima fase della pandemia. Spero quindi che possa, a breve, guidare la nuova Giunta e la futura maggioranza. Nel frattempo continuo, insieme all’attuale Giunta, ad assicurare il presidio dell'ordinaria amministrazione con l’auspicio di tornare al più presto alla normalità».