Raggi cosmici per individuare le perdite dell’acquedotto
Otto progetti per risolvere il problema della carenza di acqua a Issogne. E tra essi - come anticipato da La Vallée Notizie sul numero di sabato 28 gennaio scorso - anche un test con una tecnologia innovativa per individuare le falle su una rete che perde fino al 65 per cento dell’acqua trasportata. Se ne è parlato approfonditamente durante una serata informativa con la popolazione organizzata nella serata di venerdì scorso, 3 febbraio, dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Patrick Thuegaz.
A partire dalla metà del mese di gennaio, Issogne ha registrato un lento e graduale calo nella portata delle sorgenti legato principalmente alle basse temperature e alle scarse precipitazioni. Da parte dell’Amministrazione comunale sono così arrivati inviti alla popolazione a utilizzare l’acqua in modo razionale e responsabile. Sono inoltre state attivate procedure di emergenza, con anche l’entrata in servizio delle autobotti dei Vigili del Fuoco per riempire le vasche e mantenere i livelli.
Accanto agli interventi a breve termine messi prontamente in atto, vi sono però le iniziative a medio e a lungo termine per risolvere il problema una volta per tutte. Tra queste, appunto, una innovativa sperimentazione - la prima del suo genere in ambito montano ma già sfruttata in agricoltura e nei centri urbani - che sfrutta tre specifiche sonde create dai ricercatori universitari della società padovana “FinApp” per mappare le perdite dell’acquedotto attraverso i cosiddetti raggi cosmici. In pratica, le sonde conteranno i neuroni che si liberano dall’acqua una volta colpita dai raggi cosmici: la presenza di tanti neuroni indicherà la presenza di molta acqua, e quindi di una perdita su cui sarà possibile intervenire in modo puntuale. L’avvio della sperimentazione è previsto già tra la fine del mese di febbraio e l’inizio di marzo.
Sono numerosi gli altri interventi previsti per risolvere definitivamente l’emergenza, tra i quali il potenziamento e la sostituzione di alcuni tratti della rete, un collegamento con l’acquedotto di Champdepraz e una linea di captazione dal torrente Beaucqueil fino alla revisione dei fontanili per poterli eventualmente chiudere in momenti in cui vi sia particolare necessità di risparmiare acqua.