Renzo Testolin, Davide Sapinet, Luigi Bertschy Crisi in Regione: scatta il «toto Presidente»
L'Union Valdôtaine indicherà un proprio eletto per l'incarico di presidente della Regione Valle d'Aosta dopo le dimissioni di Erik Lavevaz. Il favorito è Renzo Testolin, il più votato alle elezioni del 2020 nella lista del Leone Rampante con 1.393 preferenze e già presidente della Regione ad interim dal 16 dicembre 2019 al 21 ottobre 2020: era lui il candidato a guidare la Regione dopo il voto ma fu «fermato» da vicissitudini giudiziarie concluse con la sua archiviazione.
Già assessore nelle 2 precedenti legislature (prima Agricoltura e poi Finanze), Renzo Testolin è anche uno dei 4 consiglieri - su 7 - ad aver firmato una lettera molto critica nei confronti dell'ex presidente Erik Lavevaz dopo le dimissioni, circostanza che potrebbe provocare qualche dubbio sulla sua candidatura.
Outsider è Davide Sapinet, ex sindaco di Saint-Nicolas, attuale assessore all'Agricoltura, il secondo più votato del Mouvement con 875 preferenze. Il nome del presidente incaricato di guidare una maggioranza autonomista-progressista, allargata a Pour l'Autonomie di Augusto Rollandin, sarà definito dalle segreterie dei movimenti lunedì prossimo e martedì - giorno di San Valentino - verrà comunicato.
Resta in piedi l’ipotesi Luigi Bertschy, attuale presidente facente funzioni e assessore allo Sviluppo economico, esponente di punta di Alliance Valdôtaine e con riconosciute doti di mediatore. Nome che arriva sempre dal campo autonomista, indicazione che potrebbe favorire - e accelerare - la famosa réunion unionista. Quel che è certo è che l’Union ha il difficile compito di chiarirsi al suo interno, e di portare poi un nome convincente agli alleati che dopo le vicissitudini degli ultimi 2 anni non sono più a disponibili ad accettare qualsiasi proposta.
Ok con RollandinL'accordo per rilanciare l'attuale maggioranza autonomista progressista e allargarla a Pour l'Autonomie - presente in Consiglio Valle con l’ex presidente Augusto Rollandin e Marco Carrel - «è a buon punto». Lo ha detto la presidente dell'Union Valdôtaine, Cristina Machet, al termine della seconda giornata di consultazioni per risolvere la crisi in Regione. «Gli incontri fatti sono stati molto produttivi e credo che nel giro di qualche giorno riusciremo a trovare una soluzione». Lo conferma Albert Chatrian, coordinatore di Alliance Valdôtaine-Vda Unie: «Riteniamo positivi gli incontri fatti - spiega - perché ci è stata data la disponibilità da parte di tutte le forze politiche di voler continuare questo percorso, anzi di rilanciarlo e cercare di fare ancora meglio per la comunità, in un momento di difficoltà».
«Abbiamo condiviso insieme all'Union Valdôtaine e a Pour l'Autonomie che se si vuole rilanciare l'azione amministrativa si parte da un foglio bianco, cercando di riempirlo da una parte di contenuti e di priorità per la comunità valdostana e dall'altra con gli attori migliori che possano mettere a terra quella che è la scelta amministrativa» riferisce ancora Albert Chatrian.
Per il coordinatore di Alliance Valdôtaine «il nostro lavoro segue il mandato politico che è rafforzare questa maggioranza autonomista-progressista aprendola a Pour l'Autonomie». Conferma la presidente dell'Union Cristina Machet: «Abbiamo dato gambe al mandato del Conseil Fédéral e quindi siamo partiti dalla ricomposizione dell'area autonomista. Pagina bianca significa dare gli input sul programma ma anche sulla composizione stessa della giunta ed è su questo che abbiamo discusso e parlato a lungo». Pour l'Autonomie sarà della partita? «Noi abbiamo chiarito che vogliamo capire fin da domani che cosa si fa, con che termini e con quali sistemi. - parole di Augusto Rollandin - C'è questa disponibilità e quindi ci saranno nuove situazioni che potranno permetterci di chiarire come si lavora e con che termini. Bisogna provare a trovare una possibilità che in poco tempo dia i suoi segnali».
Pd: “Strada in discesa”«Credo che il perimetro sia stato definito insieme al mondo autonomista. Bene partire da un foglio bianco, lo dobbiamo fare rispettando le posizioni politiche di tutti. La prossima settimana, con l'individuazione di una figura che possa fare il presidente, la strada sia in discesa». Lo dice il segretario del Partito Democratico, Luca Tonino, dopo le consultazioni con le commissioni politiche dell'Union Valdôtaine e di Alliance Valdôtaine-Vda Unie. Riguardo alla nomina del presidente incaricato a formare il nuovo governo, attesa per martedì prossimo, «io credo che debba essere di espressione autonomista - dice Luca Tonino - perché i numeri in politica contano. Noi abbiamo chiesto di fare in fretta e fare bene. La settimana prossima siamo confidenti che si trovi una soluzione».
Non si è invece presentata agli incontri la commissione politica di Evolvendo. Il movimento, rappresentato in Consiglio Valle Claudio Restano, ha inviato una lettera alla presidente dell'Uv, Cristina Machet, ribadendo la disponibilità a dialogare con l'attuale maggioranza, senza escludere un governo di scopo scopo o di ampia convergenza che affronti prima il tema della legge elettorale.
Stella Alpina disponibileLa Stella Alpina ci sta all'allargamento dell'attuale maggioranza a Pour l'Autonomie. «Noi diciamo di sì e lo diciamo da tempo perché crediamo profondamente nella continuazione e nella ricostruzione del progetto autonomista-progressista» ribadisce Luisa Trione, presidente della Stella Alpina. «Noi ci siamo per costruire partendo da contenuti» aggiunge. Riguardo all'eventuale posto in Giunta per il loro unico consigliere eletto, Carlo Marzi, attuale assessore alle Opere pubbliche, Luisa Trione spiega: «Noi abbiamo dato la nostra disponibilità per la maggioranza e per il governo ma la nostra priorità resta la continuazione del progetto autonomista-progressista». Sull'indicazione del presidente a cui sarà dato l'incarico per la composizione del governo, «riconosciamo agli 11 che ci hanno convocato la paternità del governo e quindi aspettiamo. - spiega la Presidente della Stella Alpina - Abbiamo chiesto di non far passare troppi giorni perché riteniamo che il fattore tempo sia fondamentale». No a Giunta di soli uomini
«Si continua a non considerare la necessità della pluralità di genere in Giunta». Lo scrive l'esecutivo di Area Democratica-Gauche Autonomiste, forza politica nel Progetto Civico Progressista, che annuncia di essere «pronta a ricorrere in tutte le sedi istituzionali contro l'ipotesi di una giunta di soli uomini» perché «il Medioevo non deve finire solo in Iran, ma anche in Valle d'Aosta». Area Democratica-Gauche Autonomiste definisce uno «scenario da incubo» la situazione della crisi politica nel Consiglio regionale della Valle d'Aosta.
Le dimissioni da presidente di Erik Lavevaz sanciscono «il sostanziale fallimento amministrativo» del suo governo «di cui la crisi organizzativa della sanità, della scuola e dei servizi sociali è la rappresentazione più evidente».
Per affrontare la crisi, i partiti cercano di «cavar oro dai ciottoli di pietra che si trovano in mano». L'Union Valdôtaine, «gli autonomisti di destra» e il Pd, «dopo il tonfo clamoroso, vogliono continuare a essere protagonisti di un nuovo governo, che dovrebbe essere più forte con l'innesto di Pour l'Autonomie, ossia di quella componente che fino a poco tempo fa si sono vantati di avere relegato all'opposizione».
Area Democratica-Gauche Autonomiste si spinge oltre: «L'ipotesi di aumentare il numero degli Assessorati è un'indecenza che, di fronte alle carenze di personale amministrativo fa inorridire: si tratterebbe di assessorati ridicoli alle varie ed eventuali, solo per placare la fame di poltrone, che non risolvono i problemi dei cittadini» scrive il partito guidato da Raimondo Donzel e Carmela Fontana.