Oeuvre Chosie: ecco le opere scelte per l’esposizione al museo di Fénis
Sono 18 le Oeuvre Choisie 2023, opere selezionate tra i banchi della 1023esima Foire de Saint-Ours. A partire dalle prime luci dell’alba di lunedì 30 gennaio la responsabile della tutela dei patrimoni Barbara Bernardi-Gra-Tonetti, e la direttrice artistica del Museo dell’Artigianato valdostano di tradizione di Fénis Nurye Donatoni, hanno individuato tra i banchi della Fiera le opere che, per le loro caratteristiche, rappresentano il fil-rouge ideale tra passato e presente dell’artigianato valdostano di tradizione. I materiali utilizzati, le tecniche di lavorazione, la gradevolezza estetica, il rispetto delle proporzioni e la semplicità del prodotto, questi sono gli elementi su cui si basa la valutazione. Le opere selezionate sono state rese visibili dall’ormai riconoscibile logo che segnala ai visitatori i manufatti che più rispecchiano la cultura artigianale locale.
L’iniziativa, giunta alla 23esima edizione e attesa dal pubblico e dagli artigiani, ha visto spiccare le opere di Elvira Barmette, Giuseppe Bethaz, Ubaldo Cerise, Ezio Dejanaz, Osvaldo Empereur, Silvano Ferretti, Carlo Fosson, Michele Jaccod, Angelo Joly, Domenico Minniti, Angelo Nicco, Sergio Olmi, Augusto Saltarelli, Silvano Salto, Donato Savin, Liliano Savoye e Alessandra Zucco. Vi è inoltre un’opera di artigianato di eccellenza selezionata da Alberto Cavalli, direttore della Fondazione Cologni di Milano e della Michelangelo Foundation for Creativity & Craftsmanship di Ginevra. Alberto Cavalli, esperto di artigianato di eccellenza di fama internazionale, è stato ospite dell’Assessorato dello Sviluppo economico, Formazione e Lavoro in occasione della Fiera e, in virtù del rapporto di collaborazione instauratosi con Ivat, ha partecipato a Oeuvre Choisie. Tra le tante opere che ha potuto apprezzare alla millenaria egli ha scelto un’opera di Giangiuseppe Barmasse: una scultura astratta capace di coniugare tradizione del gesto e modernità del messaggio. Il motivo della scelta dell’opera quale rappresentazione di artigianato di eccellenza risiede proprio nella capacità di un maestro della scultura figurativa di andare verso l’astrattismo grazie alla sua capacità di interpretare e assecondare le vene della materia che plasma. La capacità di trattare la materia in modo innovativo è segno di grande maestranza artigiana e lo è ancora di più per una figura profondamente radicata nell’artigianato di tradizione quale è Giangiuseppe Barmasse.
Nei prossimi mesi tutte le opere scelte verranno esposte al Museo dell’Artigianato valdostano di tradizione per una mostra temporanea a loro dedicata. Questa iniziativa a cui L’Artisanà tiene molto vuole tenere saldo il legame tra il passato e il presente, tra l’aspetto culturale e produttivo dell’artigianato valdostano.