A Torgnon l’addio a Livia Perrin, allevatrice e donna generosa Ha vissuto al ritmo della natura

A Torgnon l’addio a Livia Perrin, allevatrice e donna generosa Ha vissuto al ritmo della natura
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Una vita che nella sua semplicità ha rispecchiato i valori profondi del mondo rurale valdostano. Si è spenta sabato scorso, 28 gennaio, all’età di 88 anni, Livia Perrin di Torgnon, allevatrice e donna buona e generosa.

Era nata il 4 luglio del 1934, quinta degli otto figli di Victor Perrin e Aline Engaz, dopo Leonida “Nidde”, Martin, Silvio (parroco di La Salle per 65 anni) e la maestra elementare Alma e prima di Mario, Rina e Carlo, l’ex presidente della Regione, ultimo ancora in vita degli otto fratelli. Una grande famiglia originaria di Mazod che viveva di allevamento, fin da quando da piccola Livia pascolava le mucche a Torgnon o saliva con loro all’alpeggio di Djomèn e poi, più tardi, al Maberdze e al Mont de l’Eura o ancora alle baite di Pro Sec.

Nell’infanzia vissuta tra natura e lavoro, apprese il rispetto delle persone e dei loro ruoli, il senso del dovere all’interno di una famiglia che era il centro di tutto, imparò l’importanza della generosità e dell’accoglienza, di avere sempre la porta della propria casa aperta, in senso sia metaforico che letterale, per il prossimo. Nel solco di quei valori Livia Perrin ha trascorso la sua intera esistenza e tutti la ricordano come una persona che aveva una parola buona per chiunque, generosa, “de cor” come ha ricordato il nipote Albert Chatrian al termine dei funerali celebrati lunedì scorso, 30 gennaio, dal parroco di Torgnon don Tomasz Blasinski.

Quattro erano le sue passioni principali: la montagna, che conobbe non solo lavorando con gli animali ma anche come appassionata alpinista e conquistatrice di vette tra cui la punta Tsan; i fiori e il suo orto, che nella casa di Mazod curava con un amore infinito; il gusto nella scelta degli abiti più appropriati e graziosi; la Fiera di Sant’Orso, alla quale non mancava mai di partecipare e da cui poi immancabilmente tornava con qualche dono per i suoi numerosissimi nipoti e pronipoti. Proprio poche ore prima che la Fiera iniziasse ha chiuso gli occhi per sempre per il meritato riposo, testimone di un mondo che rischia di scomparire, insieme ai suoi valori semplici e saldi.

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