Osvaldo Blanc, St-Marcel piange l’ultimo minatore di Servette
Osvaldo Blanc era l’ultimo residente di Saint-Marcel che avesse lavorato nelle miniere di Servette, prima che chiudessero definitivamente nel 1957. Un’esperienza di cui però non ha mai voluto parlare. Riaprire quel capitolo della sua vita avrebbe significato tornare con la memoria al momento di quel terribile incidente, quando riavviando la lampada ad acetilene si vide tra le gambe la testa di un suo amico e collega, rimasto decapitato. Lui ne uscì miracolosamente illeso nel fisico, ma segnato per sempre nella mente. Si è spento all’età di 93 anni sabato scorso, 28 gennaio.
Era nato il 19 dicembre del 1929, unico figlio di Ricordo Blanc e Marietta Bétemps. Nel 1936 con i genitori era emigrato a Parigi, da dove poi - in seguito allo scoppio della guerra - erano tornati nel 1941. Fin da giovane si era occupato dei lavori della campagna, arando i campi ancora con il mulo. Alle miniere di Servette lavorò sia in galleria sia nella fabbrica di lavorazione del materiale, a valle. Poi trovò impiego nella ditta di escavazioni Demichelis di Aosta, dove operava su escavatori e macchinari molto rumorosi, che nel tempo gli danneggiarono l’udito, tanto che negli ultimi anni era ormai quasi sordo. Fu infine palista per la ditta Reboulaz di Nus. Era orgoglioso della sua esperienza da alpino: era stato congedato con il grado di caporal maggiore della 41esima compagnia del Battaglione Aosta. Si era sposato con Dina Amadini il 30 maggio del 1953 e quest’anno avrebbero festeggiato i 70 anni di matrimonio. Di carattere buono e tranquillo, non si arrabbiava mai. I suoi funerali sono stati celebrati nella chiesa parrocchiale di Saint-Marcel lunedì scorso, 30 gennaio. Oltre alla moglie Dina, lascia il figlio Giorgio con la moglie Silvana Maule e l’affezionato nipote Patrik.