Sotto i portici del Municipio gli allievi di corsi e scuole
Sotto i portici del Municipio vengono tradizionalmente allestiti i banchi degli allievi che frequentano i corsi e le scuole di artigianato, con presentazioni collettive di chi sta imparando l’arte della tradizione. Ogni scuola ha i suoi maestri, che guidano passo a passo gli allievi nella ricerca di uno stile personale o in un progetto particolare.
Per esempio, Dario Berlier della scuola di Gressan inizia insegnando il rilievo di una margherita e successivamente alla realizzaione dei funghi, rendendo così riconoscibile il percorso di crescita. «Il mio obiettivo - confida Andrea Cazzato - è riuscire a realizzare le maschere della Commedia dell’arte: ora imparo a lavorare il legno, poi passerò al cuoio».
Nella scuola di Perloz di Simone Allione, gli allievi iniziano intagliando mani e altre parti del corpo: «Dopo aver appreso le regole delle proporzioni - riferiscono Sara Ronco ed Elena Noro - si sceglie tra bassorilievo e tutto tondo».
Sono in tanti al banco del corso di Vannerie di Saint-Marcel, Nus e Fénis: qui si parte dal cesto valdostano, che ha un intreccio particolare.
Del gruppone festante della scorsa edizione, al banco della scuola di scultura di Issogne del maestro Giuseppe Serra, seguito a Franco Pinet, quest’anno è rimasta una manciata di allievi, perché tanti lavorano e c’è in effetti meno spazio. «Mi hanno chiesto perché non prendo un banco da solo - dice Vincenzo Puzzo - ma non vendo nulla, rimango con la mia scuola».
Sono numerosi invece gli studenti al banco dei corsi dell’Institut Agricole Régional, dove si impara a lavorare il cuoio con Bruno Gerbore, il legno con Darlio Berlier e la vannerie con Silvy Ferracin. Sono corsi curricolari per i ragazzi del tecnico ed extracurricolari per gli altri, ma tanti sono venuti ad aiutare anche se non ci sono i loro manufatti in mostra.